Lezioni di scrittura sulla Rivista Inchiostro

Da qualche tempo, ho il piacere di curare una rubrica fissa sulla Rivista Inchiostro: “Giallo d’Inchiostro”, dove mi occupo di giallo, noir, thriller, hard boiled e così via.

La cosa mi onora: durante i miei studi universitari di editoria sentivo spesso parlare di Inchiostro come di un punto di riferimento per gli esordienti, e quando la sfogliavo capivo anche perché!

Ce ne parla Emanuele Delmiglio, l’editore:

Inchiostro è la prima rivista specificamente riservata agli scrittori esordienti e dilettanti. Pubblica, infatti, opere scritte da non professionisti, inviate in redazione e scelte da un apposito comitato di lettura.

Inchiostro, che è stata la prima e più diffusa rivista italiana di narrativa, è ormai giunta al ventiquattresimo anno di vita. Lo spirito per cui è nata è quello di dar voce a quegli autori che, altrimenti, sarebbero costretti al silenzio o all’anonimato per l’impossibilità di pubblicare i loro lavori e, quindi, di farsi conoscere.

Su Inchiostro, principale vetrina italiana per gli esordienti, si pubblica in modo del tutto gratuito. I racconti appartengono a tutti i principali generi della narrativa. Ci sono poi alcune pagine dedicate alla poesia, anch’esse proposte da esordienti; recensioni di novità editoriali e interviste con scrittori affermati o addetti ai lavori che danno consigli a chi è alle prime armi. Non mancano i suggerimenti “tecnici” destinati agli autori che vogliono tentare il debutto nel mondo letterario, interviste a esponenti delle case editrici, che suggeriscono modi e metodi attraverso i quali può avvenire il “primo contatto”, e infine uno spazio dedicato ai siti Internet che si occupano di esordienti.

Oggi che sono “dall’altra parte dello specchio” non dimentico quel rispetto quasi reverenziale che provavo, ma anzi lo metto al servizio della rivista stessa, perché ai lettori arrivi tutto il meglio!

La parola all’editore, con un parere di cui lo ringrazio:

La collaborazione con Studio83 è proficua e interessante. La simpaticissima Giulia Abbate, nella rubrica Giallo d’Inchiostro, ha intervistato autori e recensito volumi nell’ambito del crime, poliziesco e noir, con qualche puntata sul fantastico, temi e personaggi sicuramente d’interesse per i lettori.

Oltre a scrivere delle brevi recensioni e occasionalmente articoli monografici (come questo: La fantascienza delle donne, ripostato sul mio blog L’arte di scrivere felici), ho intervistato colleghi (e presto colleghe) più bravi e celebri di me: ho pensato che avere consigli e spiegazioni di scrittura dalla viva voce di chi è molto esperto sarebbe stato un contributo in più per i lettori della rivista, che sono anche amanti della scrittura.

La prima intervista della serie è quella alla quale penso con più tristezza: non perché sia andata male, ma perché l’intervistato non c’è più.

Avevo chiesto al compianto Sergio Altieri di insegnarci qualcosa sull’hard boiled, ed è stato, come sempre era, di un’apertura e di una generosità infinite. Abbiamo finito di scriverci in merito all’intervista  prima che Altieri ci lasciasse all’improvviso. 🙁

Il mondo dello hard-boiled è un mondo impietoso e corrotto, feroce e maledetto. Ooops, non sarà putacaso il mondo qui & ora?

Il detective hard-boiled è solo marginalmente al di sopra delle parti, in virtù di una sua etica tanto intriseca quanto fragile.

Gli antagonisti sono potenti infami (tautologico) e/o gangsters turpi (inevitabile). Il tutto si risolve in un regolamento di conti finale con quanti più morti ammazzati possibile.

[Dall’intervista a Sergio Altieri su Inchiostro n. 79]

[Avevo già scritto su Sergio Altieri, un report speciale qui: Sergio “Alan D.” Altieri e le guerre del futuro]

Parallelamente a Sergio, ho intervistato una promessa dell’action italiano, Massimiliano Giri: ci ha dato qualche coordinata per capire meglio questo genere, che di coordinate ha bisogno eccome, dato che è spesso ambientato in località esotiche.

Uno scrittore del genere azione, ma la cosa vale anche per altri generi, non dovrebbe mai essere impreparato. I lettori di action in particolare sono spesso molto informati su armamenti, tecniche di combattimento e scenari militari.

[Dall’intervista a Massimiliano Giri su Inchiostro n.79]

[Vuoi approfondire? Abbiamo ospitato Max nel blog, qui: I consigli di scrittura di Massimiliano Giri]

Nel numero successivo, abbiamo cambiato (sotto)genere: con i consigli di Alessandro Morbidelli incentrati sul noir, un genere fatto di psicologie e di sfumature.

Un mio amico mi dice spesso che secondo lui il noir è un “giallo che finisce male”. In realtà non credo sia vero, però in quel “finisce male” c’è una grande verità che forse è l’unica del noir: c’è il “male”. Un male diffuso in tutti gli attori della vicenda, a dosi diverse.

Nei personaggi di Hercule Poirot o di Miss Marple non c’è il male. Credo sia questa la grande differenza se parliamo di romanzi investigativi.Il nero, però, lo trovo anche nei romanzi di frontiera, nei bassifondi americani, nell’Inghilterra vittoriana.

Un noir deve essere nero, con o senza pistola. Devi sentirla, la presenza del male. E scenderci a patti.

[Dall’intervista ad Alessandro Morbidelli su Inchiostro n.80]

[Anche Alessandro Morbidelli è apparso sulle nostre pagine, con altri preziosi consigli sulla scrittura noir, qui: I consigli di scrittura di Alessandro Morbidelli]

Per quanto riguarda il prossimo numero, sono felice di annunciare che cambieremo leggermente il focus, con un tema decisamente più “popolare”: Star Wars! Parleremo della saga, ovviamente concentrandoci sull’aspetto della scrittura, degli elementi narrativi, e magari facendoci scappare qualche consiglio pratico di scrittura! Chi sarà a raccontarcelo?

sorpresa!

Sintonizzatevi sulla Rivista Inchiostro, seguitela su Facebook e acquistatela sul sito dell’editore.

Ne vale la pena, per esordienti di ieri, di oggi, di domani.
Per non smettere mai di cercare e di imparare!