Uscito il nuovo titolo per Futuro Presente: “Le donne di P”. Ecco la prefazione!
Uscito oggi il nuovo titolo di Futuro Presente, la collana di fantascienza sociale che curiamo per Delos Digital editore: si tratta di “Le donne di P”, titolo molto speciale... il perché lo scoprirete leggendo la prefazione di Giulia Abbate!
Le donne di P – Prefazione / a cura di Giulia Abbate
Quelle che stai per leggere in questa uscita decembrina di Futuro Presente sono le storie che si sono distinte al Tomo Contest: le tre vincitrici, più altre due che hanno ricevuto la menzione di merito da parte della giuria
Ma che cos’è il Tomo Contest? È il concorso letterario – inaugurato proprio con l’edizione del 2020, questa – della libreria indipendente Tomo Libri e Caffè.
Situata nel quartiere popolare di San Lorenzo a Roma, Tomo ha un assortimento specializzato nella saggistica e accoglie nelle proprie sale di lettura il nutrito gruppo di studentesse e studenti che frequentano la vicina università. Oltre a ciò, ha una grande sala per corsi e presentazioni letterarie, incontri molto partecipati sia dalla cittadinanza che da spettatrici e spettatori online.
Insomma, la libreria Tomo ricopre quella preziosa funzione di polo sociale e punto di incontro di contiguità, che anche lo Stato ha dovuto riconoscere alle librerie di quartiere durante le chiusure pandemiche – va detto che il riconoscimento è arrivato dopo strenue rivendicazioni, e che è stato persino più tardivo e incompleto per le biblioteche pubbliche. Ma, a Roma, le biblioteche pubbliche sono poche e disperse, se messe in relazione con le grandi distanze e la densità di popolazione: quindi librerie come Tomo sono ancora più preziose, perché di fatto assolvono anche a una funzione civica – con le sale di lettura a disposizione, gli incontri culturali non a pagamento, e con la presenza di librai e libraie: competenti nel consigliare orientare cercare approfondire percorsi di lettura, e disponibili anche a chiacchierare amabilmente, al di là delle intenzioni di acquisto.
Proprio dalla passione di una libraia di questo tipo nasce il Tomo Contest. Nicoletta Frasca, la direttrice di libreria, ha avuto l’idea di lanciare un concorso letterario che coinvolgesse il pubblico della libreria in un’attività di produzione di testi, e non solo di fruizione, una volta tanto; e dopo la brutalità dei mesi di chiusure governative e di ansia infodemica, l’idea di favorire immaginazioni volte in positivo le è venuta naturale.
Non perché lo sia in sé, tutt’altro: la tendenza generale si dimostra, mese dopo mese, sempre più orientata al pessimismo nichilista, all’inazione inerme, all’obbedienza acritica. L’idea è venuta naturale a Nicoletta, perché è Nicoletta a essere naturalmente costruttiva, positiva, disposta alla ricerca di soluzioni e di azioni migliorative.
Questa attitudine positiva è stata orientata in modo deciso e ancor più costruttivo da Barbara Negri: astrofisica in forze all’ASI, Responsabile delle missioni scientifiche di esplorazione e osservazione dell’Universo, è anche socia della libreria, e ha proposto di incentrare il concorso dichiaratamente sulla fantascienza.
Ecco quindi scaturire la sintesi di tutto questo, nel tema di questa prima edizione del Tomo Contest: “Il futuro secondo noi”.
Per ciò che mi riguarda: sono stata coinvolta in questo progetto quasi da subito, per nessun merito particolare, eccetto quello di essere amica di lunga data di Nicoletta. Conoscendo la mia specializzazione “fantascientifica”, dalla libreria è arrivato il gradito invito di contribuire all’organizzazione del concorso, alla sua comunicazione, alla valutazione dei racconti che sarebbero arrivati. Ed è stata una bella avventura, che mi ha permesso di conoscere Barbara Negri, Rodolfo Negri, Ettore Perozzi, Alessandra Tedeschi, della giuria. Insieme abbiamo intrattenuto un confronto letterario appassionante.
Quello che succede in un concorso letterario, infatti, è una sorta di eccezionalità dal punto di vista editoriale: non si lavora su qualcosa di scelto, di cercato, di selezionato, ma arrivano contributi di tutti i tipi. Alcuni sono sotto le soglie minime di qualità linguistica, altri sono più accurati, ma magari fuori tema; altri ancora hanno forma ottima ma di poca sostanza, per non parlare delle storie dallo stile claudicante, ma dall’idea fenomenale… Insomma, si deve valutare al buio, e la paura è sempre quella di trovarsi con poco materiale, o con testi troppo scadenti da poter essere persino premiati in alcun modo.
Sono felice di dire che per la prima edizione del Tomo Contest le cose sono andate diversamente. Abbiamo ricevuto un buon numero di racconti, più che sufficiente per poter fare una scelta ponderata, e dai “colori” meravigliosamente vari e diversi.
La fantascienza è stata affrontata sotto diversi punti di vista, usando diverse suggestioni e sottogeneri, con piglio interessante e in storie che affrontavano problemi sociali e umani in modo diretto, persino coraggioso. E questo non è affatto scontato! Non è scontato perché, come ho detto, in un concorso può arrivare di tutto. E non è scontato per una ragione che mi sta anche più a cuore: il Tomo Contest si è proposto come concorso assolutamente “generalista”, quindi comunicato a persone di tutti i tipi in modo aperto e accogliente, e non è stato rivolto specificamente alla nicchia di appassionatə di fantascienza né ha mosso richieste specifiche di sottogeneri o temi particolari. Data la generale malcomprensione di cosa sia la fantascienza e la poca attenzione a essa riservata dalla critica e dalla comunicazione culturale, mi sarei aspettata testi per lo meno “fuori fuoco”: invece, la maggioranza dei e delle partecipanti si è dimostratə assolutamente sul pezzo, con storie ben inquadrate dal punto di vista del genere letterario, e con idee e suggestioni assolutamente contemporanee – cosa, questa, che si fa fatica a trovare tout court, quindi anche nell’ambiente specializzato della fantascienza.
Grazie al Tomo Contest, la libreria ha coinvolto i suoi e le sue utenti e ha trovato nuovə sostenitorə; e noi amanti della fantascienza abbiamo potuto raccontarla in modo divulgativo, ampio, e insieme radicato sul territorio. La proclamazione delle storie vincitrici è stata l’occasione di una diretta sui canali della libreria: abbiamo parlato di fantascienza, di scienza, di possibilità future, con una bella lezione a cura di Barbara Negri sul volo umano nello spazio, e con i contributi di tuttə noi giurate e giurati del concorso, ognunə con il suo pezzettino e con la sua specializzazione.
A quel punto, per me era già chiaro che le energie liberate in questa iniziativa dovessero trovare una casa in più, una sorta di coronamento, che permettesse al Tomo Contest di arrivare a più persone, di coinvolgere e contribuire ancora. Ben conoscendo ormai l’apertura e la “militanza” di Delos Digital in materia non solo di scrittura fantastica, ma anche di accoglienza di autrici e autori esordienti, ho quindi studiato e proposto questa pubblicazione: la raccolta dei racconti selezionati al contest. Potrai verificare alla lettura come la cornice di Futuro Presente è davvero l’ideale, perché questi racconti hanno una vocazione di critica sociale e di speculazione sull’umano che è anche quella della raccolta, e che per quanto mi riguarda reputo tra gli aspetti migliori della fantascienza.
L’auspicio è che tutto questo possa diffondersi, magari ispirare iniziative simili; e che le storie arrivate da un concorso “generalista” possano “tornare” anche all’ambiente di conoscitori e conoscitrici di fantascienza, per ingenerare nuovi scambi, inaugurare carriere, far parlare diverse comunità di persone.
Ecco, quindi, cosa stai per iniziare a leggere. Mi sono già dilungata abbastanza, con una prefazione che potrebbe risultare più lunga di alcune storie qui incluse, quindi ti ruberò pochi momenti ancora, per introdurre proprio queste storie.
Storie che affrontano temi come la diversità e l’assimilazione (Le donne di P di Fiorella Malchiodi Albedi), la paternità e i legami familiari in un mondo che finisce (Il sorriso di Ayelet di Giovanna Di Castro), la mania di controllo alimentata dal securitarismo sanitario (Il gemello di Enrico Orzes), il pericolo dell’escapismo in presenza di tecnologie avanzate (Neweden di Riccardo Giordano), la distinzione sempre più impercettibile tra umanità e macchinità (Ada di Paolo Barucca).
Storie molto diverse tra loro, che usano tropi e sottogeneri molto vari: la space opera, l’apocalittico, il cyberpunk, la scrittura umoristica. Storie scritte da persone che hanno varie esperienze di scrittura e spesso di impegno nella ricerca scientifica. Storie con personaggə che si amano subito, spesso femminili, ma in generale dotati di nuovi generi di forza, forza interiore, forza del legame familiare, forza della curiosità e dell’aderenza a propri imperativi interiori. Storie che nell’arco di poche cartelle ti appassioneranno, ti emozioneranno, ti faranno riflettere, ti strapperanno molti sorrisi.
È ora di iniziare il viaggio di scoperta, dunque, tra le storie di questa raccolta e le immense possibilità dell’immaginazione fantascientifica. Nel frattempo, sta per partire la seconda edizione del Tomo Contest, e vive ora un corso di scrittura di fantascienza, condotto da Franco Ricciardiello e dalla sottoscritta, proprio nei locali e con il patrocinio della libreria Tomo. Il viaggio, insomma, è in corso, e prosegue anche nella cosiddetta realtà. Spero che vorrai unirti a noi, nella forma che preferirai, per vedere come va a finire.
Nel frattempo, buona lettura!
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