NO agli spoiler
Qualche tempo fa, ho avuto una breve ma accesa discussione tramite FB con la redazione di una rivista di critica cinematografica che seguivo da tempo.
Il motivo? Uno spoiler GIGANTESCO contenuto in una loro recensione di un film appena uscito nelle sale, che volevo andare a vedere e che mi è stato quindi “rovinato”, almeno in parte, dalla lettura della loro recensione.
Per “spoiler” si intende, cito da Wikipedia, informazioni che potrebbero svelare i punti salienti della trama del film, o in generale di un libro o di una storia. “Spoil” significa rovinare, quindi la rivelazione è importante, del tipo “bellissimo film, l’assassino è il maggiordomo, chi se lo aspettava!”
Nella discussione, ho espresso il mio vivo disappunto su questa pratica, e mi è stato risposto dalla redazione con una sequela di assurdità. Mi hanno detto che:
- loro fanno critica, quindi analizzano i film a fondo anche così, e in una recensione lunga è “impensabile” credere di salvarsi dalle anticipazioni;
- loro, dunque, “presuppongono” che chi legge abbia già visto il film (in caso contrario, dico io, problema suo!);
- il film non era un thriller, quindi…
- ciliegina sulla torta, io non devo insegnare loro il mestiere e se non mi sta bene quello che leggo sono pregata di accomodarmi fuori.
Ovviamente mi sono disiscritta dal guppo (già dalla lettura dello spoiler) e non leggerò più un bel niente da lì. Non ho nemmeno voglia di linkarli, per non fare pubblicità a un atteggiamento tanto altero, irriguardoso dei propri lettori e a questo modo sbagliato di fare recensioni.
Sbagliato: lo voglio dire chiaro e tondo, senza paura di sembrare politicamente scorretta o immodesta.
Scrivo recensioni da anni, lo faccio per Studio83 e per diversi portali online (ThrillerCafè, MilanoNera, Continuum), e ne leggo anche tante, per scoprire qualcosa che non so, tenermi aggiornata e sapere qualcosa in più del parere altrui. Sono una critica letteraria, ma sono anche una lettrice e ve lo assicuro: si possono scrivere recensioni lunghissime e circostanziate, analisi approfondite che diano quello che serve ai lettori, senza svelare loro dettagli importanti che è bene che scoprano da soli.
Leggere o vedere film sono attività belle, e spesso non vengono disturbate dal sapere in anticipo quello che succede o come va a finire. Ma spesso sì. E non sono io a poter dire: “questo dettaglio nascosto / questa sorpresa / questa svolta narrativa non è importante, gliela dico, tanto non gli rovino nulla!”. O peggio ancora: “ma sì, tanto l’avrà già letto!”. No.
L’analisi va bene ed è utile solo se ha anche la sensibilità necessaria per capire che la fruizione è diversa per ognuno di noi, e che non sta a me anticipare o svelare dettagli che l’autore / il regista ha voluta far apparire di sorpresa. E se per caso mi venisse la voglia di farlo, la soluzione è semplice: chi scrive articoli è invitato ad inserire nell’oggetto o nel messaggio la parola “spoiler”, in modo da avvertire gli altri utenti di evitare di leggere un dato passaggio se non si vuole correre il rischio di conoscere in anticipo parti della trama.
Si chiama anche rispetto. Punto e basta, le chiacchiere stanno a zero.
Leggete le nostre decine e decine di recensioni sul sito di Studio83: non troverete UN SOLO spoiler. Non c’è nulla che possa rovinarvi la lettura di un’opera, semmai inseriamo omissioni esplicite che possono incuriosire i lettori e invitarli a scoprire da soli qualcosa di significativo.
Lo ripeto chiaro e tondo, parlo per me ma anche per Elena e per i nostri collaboratori, lettori, scrittori e recensori: Studio83 dice NO agli spoiler!