“L’albero di Halloween” di Ray Bradbury. Recensione / Halloween 2022

Questo articolo è pubblicato nella cornice della rassegna collettiva di dieci giorni dedicata ad Halloween 2022.

Questa è la nona giornata, a tema GRANDI CLASSICI

Recensione a cura di Giulia Abbate.

“L’Albero di Halloween”, di Ray Bradbury, è un romanzo breve, forse poco conosciuto, del grande autore di fantascienza. È un romanzo per ragazze e ragazzi, ed è un romanzo del brivido nel vero senso della parola. Lo lessi da piccola e mi ha influenzata molto, grazie alla sua originalità, alla potenza evocativa e anche alla sua carica lugubre.

Ma attenzione! Questo non vuol dire che non sia adattissimo a bambini e bambine, a partire dagli otto-nove anni, fino ai… novantanove! Non contiene violenza, né turpitudini, ma una rocambolesca e coraggiosa esplorazione alla scoperta della finitezza dell’essere umano, attraverso simboli e figure dell’immaginazione.

Un tenue profumo di incenso e di polvere di mummia salì alle narici dei ragazzi che osservavano questa antica celebrazione  di Halloween in cui i “dolci” non erano offerti ai bambini ma agli spiriti senza dimora.
“Ehi” bisbigliarono in coro.
“Non perdetevi nel buio” cantavano voci nelle case al suono di arpe e di liuti. “Cari, cari defunti, venite a casa, vi aspettiamo. Perduti nel buio, ma sempre amati. Non vagate, non disperdetevi. Tornate a casa, tornate a casa.”
Il fumo si attorcigliava dai lucignoli smorzati.
E le ombre salivano sui portici e dolcemente toccavano le offerte di cibo.
In una casa videro la vecchia mummia del nonno assisa a capotavola al posto d’onore, con un piatto colmo di cibo davanti a lui. I membri della famiglia sedettero al loro pasto serale, alzarono i calici e bevvero alla salute del defunto seduto davanti a loro, tutto polvere e silenzio…

Nel romanzo, un gruppo di ragazzini intraprende un viaggio fantastico, accompagnato da un misterioso cicerone chiamato Sudario, attraverso le feste dei Morti di ogni epoca e luogo.

I ragazzi sono sulle tracce di uno di loro, Pipkin, persosi nelle tenebre proprio la sera di Ognissanti;  grazie alla guida di Sudario, quella stessa sera iniziano una ricerca frenetica per salvarlo, una ricerca oltre il tempo e lo spazio. Viaggiano dalle antiche feste egizie dei morti, a quelle celtiche; dalla caccia alle streghe ai sinistri omaggi alla Muerte latino americana (la parte forse più bella e raccapricciante).

Sudario li e ci porta per mano, in un folle volo, alla scoperta di una festa che appartiene alla cultura contadina, e che oltrepassa i confini tra gli stati e le epoche… perché sfida e insieme celebra quello più profondo e invalicabile: il confine tra la vita e la morte.

Leggetelo insieme alle vostre bambine, ai vostri figli, alle nipotine, agli alunni… nessuno potrà più venirvi a dire che “Halloween è un’americanata!”


Per saperne di più sull’iniziativa, leggi il comunicato dell’evento.

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