Errori strutturali di un romanzo: come evitarli

A tutti noi è capitato, a un certo punto della nostra attività scrittoria, di riscontrare in un romanzo appena concluso uno o più difetti strutturali. Magari ce ne siamo accorti noi stessi rileggendolo, oppure è stato un professionista a indicarceli attraverso una valutazione o un editing.

Panico: cosa fare? Da un certo punto di vista, sui difetti formali (stile narrativo, scelte lessicali ecc) si può intervenire con più facilità, ma cosa fare quando l’errore va a toccare la struttura stessa del testo?

Immaginiamo un romanzo come una casa che è stata costruita sulla base del progetto di un architetto. Se quest’ultimo ha commesso qualche leggerezza, l’edificio non reggerà e, a un certo punto, collasserà su se stesso. La stessa cosa può accadere a un romanzo che è stato pianificato poco, male o con meno attenzione del dovuto a determinati aspetti.

Andiamo a esaminare le due cause più comuni delle debolezze strutturali di un manoscritto: in questo modo potremo evitarle facilmente!

1. Pianificazione insufficiente

Ne abbiamo parlato un milione di volte e non ci stancheremo mai di farlo: la pianificazione preliminare è essenziale alla buona riuscita di un romanzo. Senza una scaletta accurata, perdersi lungo il percorso è un attimo.

E si rischiano, per esempio, gli errori di continuity, che sono tra i più diffusi difetti strutturali. “Continuity” è un termine inglese con cui si definisce la coerenza nello svolgimento di una storia. È possibile che alcuni eventi nel nostro romanzo si contraddicano tra loro, perché non ci abbiamo ragionato su abbastanza a lungo e con sufficiente approfondimento.

Una scaletta dettagliata ci aiuterà a evitare questo genere di debolezze strutturali, facendoci capire in anticipo se gli eventi narrati e l’evoluzione dei personaggi sono coerenti e solidi.

2. Documentazione insufficiente

Chi ha voglia di passare mesi a leggere saggi e articoli prima di mettersi a scrivere? Nessuno: eppure è necessario farlo per evitare problemi in futuro.

Un tipico errore strutturale, quando la documentazione è insufficiente, è basare una storia su premesse errate. Eventi storici, questioni scientifiche, caratteristiche dell’ambientazione: anche qui, basta un attimo per commettere un errore che andrà a inficiare l’intera struttura dell’opera.

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Lavorando con cura su pianificazione e documentazione, eviteremo a monte i problemi.

Cosa fare per rimediare quando l’errore è già stato commesso?

Per prima cosa, don’t panic. Sono cose che possono capitare e gli errori sono alleati preziosi dell’esperienza. Ora dobbiamo salvare ciò che abbiamo già scritto, mettendo in atto alcune strategie.

Riprendere in mano la scaletta e scriverla da capo

Per quanto possa sembrare scoraggiante, rimettere mano alla scaletta può davvero salvare la vita al nostro manoscritto. La scaletta ci dà un’idea d’insieme del romanzo e lavorarci ancora ci permette di intervenire sui difetti della struttura prima ancora di andare a toccare il manoscritto stesso.

Una volta corretta e sistemata la scaletta, passiamo ad apportare le stesse modifiche al romanzo. È possibile che un semplice lavoro di “taglia e cuci” non sia sufficiente e che dovremo riscrivere intere parti, ma stavolta avremo le idee più chiare e una visione d’insieme molto più ampia e solida. Anche il testo guadagnerà in solidità!

Documentarci ancora

Se l’errore stava in una insufficiente documentazione, dobbiamo armarci di pazienza e procurarci tutti quei testi che possono aiutarci a chiarirci le idee. Possiamo chiedere aiuto a qualcuno più esperto dell’argomento di cui trattiamo, chiedendogli consigli sulla verosimiglianza della nostra opera.

A quel punto, con una maggiore consapevolezza e sicurezza, possiamo ripartire dalla scaletta e modificarla su queste basi.

In altri casi, purtroppo, non è possibile fare altro che riscrivere da zero il romanzo. Può essere un momento molto scoraggiante, ma non dobbiamo arrenderci: già il fatto di rendersene conto e prenderne atto indica una più forte consapevolezza. Non c’è ragione di buttare al vento il lavoro fatto fino a quel momento, possiamo riformularlo in modo che sia più solido e non commettere più lo stesso errore in futuro.

In bocca al lupo e buona scrittura!

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