#comesiscrive ROMANCE: i consigli di Adriana Romanò
I consigli di scrittura romance si stanno rivelando utili e graditi a molti di voi, quindi… proseguiamo nella nostra indagine di un genere molto venduto e super letto, ma poco considerato da studi e metodi “seri”.
Oggi è con noi Adriana Romanò, autrice di romance contemporanei molto apprezzati da lettrici e lettori.
Nata nel 1990 a Giussano, racconta che la passione per la scrittura le è stata trasmessa da una bibliotecaria: “Avevo sei anni, quando stabilimmo che avrebbe esposto un mio romanzo tra gli scaffali della biblioteca, una volta pubblicato. Io mi impegnai con tutta me stessa per mantenere questa promessa e raggiungere quello che mi sembrava il più importante traguardo.”
Il suo primo romanzo “Tempistiche d’amore’” è stato naturalmente presentato presso la biblioteca del paese! Editore, nemmeno a farlo apposta, Bibliotheka edizioni.
L’anno successivo usciva “All’ombra del tuo cuore” (id.), e due anni dopo “Tisane d’amore e altri incantesimi” (Delos Digital), seguito da “Basta un poco di the” (Delos Digital), uscito da poche settimane e incentrato su protagonisti alle prese anche con il post-lockdown milanese.
Per lavoro si occupa di ricerca e selezione personale in una nota agenzia per il lavoro, perché ama aiutare le persone a ricollocarsi nel mondo del lavoro e trovare la propria strada.
Lasciamo la parola a lei, che con la sua biografia di scrittrice ci ha già un po’ emozionate 🙂
1 – Definisci il tuo genere: cosa racconta, e come?
Il mio genere è e sarà sempre il romance, il quale continuerà a seguire le mie tappe evolutive e a trovare ambientazione nel presente che vivo.
A eccezione di “All’ombra del tuo cuore”, che appartiene al filone Young Adult ed è ambientato negli anni della mia adolescenza, gli altri tre romanzi editi sono New Adult.
La mia visione del romance muta ed evolve con il trascorrere dell’età, essendo io amante del realismo e del “scrivi di ciò che vivi”, come mi suggerì mio padre tanti anni fa.
Le vicende sono ambientate in luoghi in cui ho vissuto o che ho visitato.
I miei romanzi rosa sono improntati principalmente sui dialoghi e l’introspezione interiore; poco spazio è lasciato a descrizione di luoghi o fisicità.
Lascio il lettore libero di crearsi una propria idea, di sguinzagliare l’immaginazione. Mi preoccupo di delineare i percorsi di evoluzione o involuzione dei personaggi, i loro pensieri e turbamenti.
Nell’ultimo libro, “Basta un poco di the”, ho fatto un salto in avanti in quanto a profondità, inserendo per la prima volta il personaggio dello psicoterapeuta.
2 – Perché ti sei avvicinata a questo genere e perché lo scrivi?
Da quando a tre anni ho casualmente cambiato canale, passando da “Pingu” all’immenso “Sailor Moon”, per me è stata la fine. Io amo l’amore, il che è bizzarro considerato che mi sentivo single anche in coppia. Probabilmente, come Jane Austen, voglio la favola o niente. Premetto che Jane è il mio idolo.
Credo che i miei romanzi compensino una vita a oggi arida di soddisfazioni amorose e non solo, rendendo esplicito ciò che vado realmente cercando, dando forma su carta all’uomo che vorrei, o aggiustando i finali della vita vera, dandomi la possibilità di cambiare le carte in tavola.
La maggior parte delle storie d’amore più belle non iniziano mai, principalmente per la paura dell’ignoto. Io ho deciso di dare un ipotetico volto a quello che poteva essere “se solo avessimo tentato”.
3 – Perché leggere romance oggi?
E perché no? La vita è già abbastanza dura così com’è.
Il romance serve a far sognare e non potrei immaginare la mia vita senza letture che facciano volare la mia immaginazione, alimentando quel fuoco che arde in me.
Tutte sogniamo un Mr Darcy o un Mr Gray, a seconda delle situazioni, e se la realtà è avara di soddisfazioni, ecco un libro a correrci in aiuto.
Il lieto fine, poi, mi infonde sempre speranza e un sospiro sognante.
4 – Dacci qualche consiglio: una cosa da fare, e una da non fare assolutamente, quando si scrive romance.
L’unico consiglio è scrivere di ciò che realmente vi piace e che voi stesse vorreste leggere. Non seguite la scia del momento, realizzando delle scialbe imitazioni dei titoli più quotati. Ci vuole personalità, nel romance. Se è vero che è già stato detto tutto, questa regola nel romance vale il doppio, perciò usate il vostro approccio, lasciate un pezzo di voi ai lettore.
Insomma, fate la differenza.
5 – Una domanda che si fanno in molti: in che modo rendere efficace la nascita dell’attrazione tra due personaggi, senza stereotipi né stucchevolezze?
Io ripesco le emozioni che ho vissuto sulla mia pelle, oppure sguinzaglio la fantasia, immaginando la mia reazione emotiva in una data situazione. Cerco sempre la verosimiglianza. Tutti conosciamo il brivido di una cotta, una passione, un innamoramento. Per ognuno di noi l’approccio è leggermente diverso, perché le persone sono un mondo a sé e questo permette un ampio ventaglio di possibilità e strade allo scrittore.
6 – Cosa ne pensi dei sequel, nel romance?
È un argomento spinoso, perché tante volte si rivelano un disastro, altre invece non forniscono alcun valore aggiunto all’originale. Era il timore che avevo anche io, quando ho iniziato il seguito di “Tisane”.
Tuttavia, vi sono casi in cui certe storie semplicemente non sono finite, perché continuano nella mente dello scrittore e dei suoi lettori.
Quando la trama si scrive da sola, come è stato il caso di “Basta un poco di the”, capisci di essere sulla strada giusta e che quella storia era giusto scriverla.
Vi sono finali che è meglio lasciare aperti, vi sono finali che sono solo l’inizio di una nuova storia da scrivere.
7 – Dacci qualche consiglio di lettura: uno o più titoli per te imprescindibili, per conoscere meglio il romance.
Per me i sei romanzi della Austen sono oro, sia per una lettrice sia per una scrittrice di romance; questo perché la perfetta sintassi di Jane dal mio punto di vista aiuta a scrivere meglio.
Consiglio anche le sorelle Brontë, con “Jane Eyre” e “Cime tempestose”, mentre, per stare in epoca contemporanea, personalmente ho letto con entusiasmo Nicholas Sparks, cito in particolare “I passi dell’amore” e “Le pagine della nostra vita”.
GRAZIE, Adriana, per essere stata con noi e per averci dato i tuoi preziosi consigli di scrittura.
Alla prossima puntata della nostra rubrica!
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