Italcon 2012
Siamo reduci da due giorni all’Italcon, che quest’anno si è tenuta a Bellaria (in provincia di Rimini) in concomitanza con la Sticcon e la Yavincon. E abbiamo fatto il pieno di divise della Flotta Stellare, di foto con orioniane in posa e di presentazioni letterarie a tema fantascientifico.
A ben vedere, la fantascienza era più o meno l’unica cosa che poteva tenere insieme eventi tutto sommato slegati tra loro (per comodità includo nel genere anche Star Wars); anche se a livello logistico era percepibile uno sbilanciamento dell’organizzazione verso la Sticcon, che è stata la protagonista dei tre giorni a Bellaria.
Per “sbilanciamento” intendo l’assegnazione di sale immense e dall’ottima acustica al dibattito su chi, tra Vulcaniani e Romulani, abbia le orecchie più a punta; mentre tutte le presentazioni letterarie che ho visto erano relegate negli scantinati. Con questo non voglio sminuire le celebrazioni e le discussioni intorno a Star Trek e il suo universo (io stessa ne sono una fan sfegatata), ma l’Italcon è a sua volta un evento importante per la fantascienza italiana e penso che meriterebbe qualcosina di più.
Il momento topico dell’Italcon è stata l’assegnazione dell’ambito Premio Italia, che premia diverse categorie all’interno del genere (racconto, rivista professionale e amatoriale, romanzo, saggio ecc) e che ha visto una grande affluenza nella sala – per fortuna, stavolta – più grande del Centro Congressi di Bellaria.
Il trionfatore di questo Premio Italia 2012 è stato l’indimenticato Vittorio Curtoni, a cui i votanti hanno deciso di assegnare ben tre riconoscimenti postumi; a Ernesto Vegetti, anche lui scomparso di recente, è stato invece intitolato un altro premio, assegnato a Donato Altomare. Per l’elenco dei vincitori rimando al portale Fantasy Magazine e al relativo articolo.
Interessante inoltre è stato il dibattito del giorno successivo, relativo alle modalità di voto del prossimo Premio Italia. Al di là delle disquisizioni tecniche (voto a botta secca? Australian Ballot?) si è verificato di nuovo un fatto non positivo per la letteratura sci-fi italiana: ovvero, quest’anno avranno il diritto di voto anche le centinaia di adepti del club STIC, cioè fan di Star Trek non necessariamente lettori di sci-fi (men che meno italiana).
Questo porterà a un vantaggio delle produzioni STIC sulla fantascienza tradizionale (e di spessore, aggiungeremmo?) Oppure romperà finalmente il meccanismo infernale del lobbying/marchetta? O creerà nuove lobby? Il dibattito è aperto.
Come già accennato, le più bistrattate sono state le presentazioni letterarie, tenutesi quasi tutte in una saletta nel seminterrato e disertate a volte dal pubblico, a volte dagli stessi organizzatori: domenica pomeriggio alle 14.30 abbiamo atteso mezz’ora davanti a una cattedra vuota che qualcuno della fanzine Hypnos si facesse vedere. Invano.
In alcuni casi invece la presentazione si è trasformata in un piccolo e interessante dibattito sulla fantascienza (come nel corso della presentazione di “Notturno Alieno”, Bietti editore) o in una discussione sul possibile interesse di editori generalisti per romanzi di genere (come nel caso di “Ferro Sette” di Francesco Troccoli, pubblicato da Armando Curcio Editore). Altre volte il tutto è rimasto un po’ fine a se stesso, per quanto interessante.
Se poi mi è concessa un’altra critica, direi anche che dodici euro di ingresso al giorno sono un prezzo eccessivo. Questo considerato anche che:
- metà del Centro Congressi era occupato da mercatini dai prezzi allucinanti (c’è un limite a quanto un fan è disposto a spendere per avere un tribolo di peluche o una sagoma cartonata del capitano Kirk);
- non erano previste riduzioni di sorta per la mezza giornata. Se arrivi alle ore 18,00 paghi la stessa tariffa delle ore 10,00; chiamata tariffa light perché quella full di 50,00 € al giorno comprendeva anche sessioni di foto con gli attori;
- Bellaria è un luogo ameno, ma leggermente fuori mano per chi non si trovi nelle immediate vicinanze; e forse contenere il prezzo del biglietto di ingresso sarebbe stato da parte degli organizzatori un atto di benvenuto (e perché non azzerarlo, in fondo? Chiunque entrasse lo faceva per comprare – libri, gadget – oltre che per partecipare).
Detto questo, complice la bella location e un fine settimana di sole e temperature miti, l’esperienza è stata divertente e abbiamo passato delle belle ore, senza contare gli amici che abbiamo avuto l’occasione di incontrare di nuovo – tra cui Alberto Cola, che ringraziamo per le splendide chiacchierate, e Francesco Troccoli, che abbiamo conosciuto durante il reading Venti Nodi Zero – e quelli che abbiamo finalmente conosciuto di persona.
Conclusione doverosa: lunga vita e prosperità, e che la Forza sia con voi!