Scrivere in vacanza

Siamo ormai in piena estate, ed è tempo di vacanze.
Chi prima, chi dopo, ci prendiamo una meritata pausa dal tran tran della routine e dalla fatica del lavoro. Le ferie sono un momento in via di ridefinizione, ma restano un’istituzione e un momento che non vediamo l’ora di prenderci, di cui abbiamo davvero bisogno!

Per molti di noi,  le ferie sono anche una parentesi dedicata alle scritture e alla scrittura. I tanti progetti che abbiamo nel cassetto, le idee, i testi da rivedere con calma… “ci penso quando ho un attimo” è un classico, ed eccoci qui, in ciabatte e con la sveglia spenta, con una bella lista di idee e progetti da terminare “ora che abbiamo tempo”!

Non ci sono più scuse: cosa fare?
Come impostare il lavoro di scrittura ora che abbiamo più tempo?
Come scrivere presto e bene in vacanza?

Inizierei con il dire che la vacanza, per essere proficua sotto più punti di vista, deve per prima cosa essere una vera vacanza. Quindi a mio avviso il modo migliore di impostare il lavoro di scrittura quando siamo in ferie è quello di dedicare qualche giorno al riposo totale, senza scrivere niente.

Eh, sì, è proprio così: per scrivere bene devi evitare di scrivere.

Come ho già scritto, le ferie sono un’istituzione. Ne concentriamo una gran parte in un solo periodo dell’anno, quello estivo. E in questi pochi giorni raccogliamo tante aspettative e un grande carico di fatica da buttarci alle spalle. Mettersi subito sotto con un progetto o un lavoro di scrittura, per quanto possa essere piacevole, non è una buona idea.

Non è un caso se proprio il Ferragosto sia il giorno in cui si celebra il riposo: riposo dei campi, della terra, del contadino dopo la mietitura, per estensione riposo creativo, Nessun campo dà il massimo quando è sempre in coltura, sempre arato e stimolato: bisogna che ogni tannto la terra venga lasciata stare, lì, a sé stessa.

Lo stesso vale per la nostra mente. Abbiamo bisogno di staccare da tutto, di mollare l’agenda, di uscire e camminare senza pensare a nulla, di sbronzarci con gli amici senza pensare al domani, di stare nella natura a piedi nudi, insieme ai nostri figli. Sono cose importanti per la vita stessa e ci donano un benessere che aiuta anche il cervello a rigenerarsi.

Ecco quindi il primo consiglio di Studio83 per scrivere bene in vacanza: non iniziare subito! Stacca per qualche giorno e fai solo le cose che ti piacciono, all’aria aperta e insieme agli altri, per riposarti e rigenerarti.

Dopo il tempo di pausa necessaria, ci sono tre cose che potresti apprestarti a fare:

  • Una pianificazione delle scritture che verranno.
    In questa categoria rientrano i progetti per un nuovo romanzo o racconto, la documentazione, la stesura di scalette e schemi, un calendario di scadenze che vuoi darti: sia che riguardino il tuo tempo personale di scrittura, i tuoi obiettivi a breve e medio termine, sia che siano relativi a scadenze di concorsi letterari ai quali vuoi partecipare.
  • La scrittura vera e propria.
    Il momento dell’estasi creativa, che arriva (spero bene) dopo una pianificazione che hai già fatto. E che ti regala momenti di assoluta libertà, volando con la tua immaginazione, e dando materialmente vita ai tuoi mondi: che hai strutturato servendoti di razionalità e impegno e adesso puoi colorare con più efficacia e con tutta la gioia possibile.
  • La revisione.
    Nei mesi passati, tra un impegno e l’altro, hai portato a termine una prima stesura di qualcosa. Ora che i giorni scorrono più tranquilli, puoi dedicarti alla fase forse più laboriosa di tutte: il momento che personalmente trovo il più stimolante, appassionante, gratificante e piacevole del lavoro di scrittura, quello in cui lavori di fino per darti una voce vera e viva e in cui rivedi il tuo testo dopo averlo buttato giù.

Qui non c’è una scelta migliore dell’altra, ovviamente. Tutto dipende dal punto in cui ti trovi e da come vuoi impostare la parte rimanente dell’anno, o del tuo percorso.

I consigli che possiamo darti per un lavoro proficuo oltre che piacevole sono essenzialmente due:

Non mescolare queste fasi.

Sarebbe meglio che tu scegliessi una cosa da fare (programmo? Scrivo ex novo? Rivedo?) e ti dedicassi a quella e basta. Il motivo è semplice: nelle tre azioni descritte entrano in gioco facoltà e parti diverse del cervello, che funzionano meglio se lasci loro il tempo di “girare” per bene. Quindi se un attimo dopo aver scritto un nuovo capitolo della tua nuova saga ti metti a revisionare un vecchio racconto, passi dal momento emotivo a quello razionale, e al tuo cervello tocca adattarsi e cambiarsi d’abito. Una fatica in più!

Trova una buona routine.

“Cosa? Pure in vacanza devo adattarmi allo squallido tran tran? Giammai!”
In realtà, non c’è niente di male nel valutare le tue giornate, che ora sono libere dagli impegni del resto dell’anno, e capire qual è il momento migliore per scrivere, mantenendolo come un appuntamento fisso.
A volte mi è capitato che nell’insolito ed esaltante “vuoto” delle vacanze la libertà mi abbia preso la mano, trasformandosi prima in vaga procrastinazione e poi in infruttuosa abulia. In pratica non hai niente da fare e per questo non concludi niente. In parte è il bello delle ferie, quando a volte siamo così stanchi che non ce la facciamo proprio a connettere. Per questo il momento di pura pausa è altamente raccomandato: tanto vale capire come stiamo e muoverci di conseguenza, no?

Se poi abbiamo tempo di riprenderci per poterci dedicare alla scrittura, crearsi una routine è una cosa buona e giusta anche perché di solito in ferie non siamo soli: ci sarebbe anche la nostra famiglia, che magari ci vede poco durante l’anno e ci reclama; o gli amici; o alle brutte, le varie riparazioni e incombenze accumulate… per questa ragione, poter dire a chi ci è vicino: queste due ore dopo cena me le voglio tenere per scrivere significa delimitare il nostro giardino, il nostro momento speciale tutto per noi… e dedicare tutto il resto del tempo a loro, con presenza di spirito e senza rimpianti!

La scrittura in vacanza è una gran bella cosa: possiamo dedicarci a questa splendida attività con la mente più fresca, con più tempo, più energie e carica.

Se siamo brav* a non farci prendere la mano, a non scrivere troppo, né a mollare tutto di schianto, le sospirate ferie saranno un punto chiave del nostro anno “scrittorio”.

Allo stesso tempo, ricordiamoci anche che le vacanze sono vacanze, ne abbiamo bisogno per tante ragioni!

A mio avviso, l’importanza della pausa rigenerante ha la precedenza sui progetti e le revisioni varie.

Quindi se il momento di scrivere si fa vicino, ma ci troviamo tentennanti e ancora spompati… meglio darci tempo e riposarci tutto il tempo che ci serve, tenendoci ben lontane dalla scrivania.

Attenzione: tutto cambia se siamo travel blogger o scrittori e scrittrici di viaggi.

A quel punto, il viaggio è uno stacco dalla vita di tutti i giorni, ma anche l’occasione di dare del carburante prezioso alle nostre scritture. Quindi tieni a portata di mano il taccuino, la penna, il pad, la macchina fotografica o il telefono, una bella tasca da riempire di foglietti e suggestioni… e fai buon viaggio!

Questo post fa anche parte della serie: CHICCHE DI AGOSTO

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