Speciale self publishing! L’importanza del gruppo di pari – Intervista a Biagio Veneruso, creatore e coordinatore del gruppo di autori indipendenti Streetlibers
Continua la nostra serie di post dedicati al tema dell’autopubblicazione: con esempi, interviste e approfondimenti per capire meglio come puoi muoverti online, come funziona il selfpublishing, come vendere il tuo ebook su Amazon e online!
In questa serie lasciamo la parola agli esperti: abbiamo realizzato una serie di interviste, con domande a volte anche critiche e dirette, per capire meglio come muoversi e su quali basi farlo.
Dopo il post dedicato all’autore best seller Simon Sword, 15.000 copie vendute su Amazon del suo libro di esordio, oggi abbiamo il piacere di ospitare un altra figura dai “grandi numeri”, ovvero Biagio Veneruso, un autore indipendente e futuro avvocato che si è imbarcato in un’impresa affascinante e impegnativa: ha creato Streetlibers – quelli che hanno pubblicato su Streetlib. Ovvero un gruppo di aggregazione per autori e autrici che hanno pubblicato i loro testi tramite la piattaforma Streetlib.
Noi conosciamo molto bene questa piattaforma: per la pubblicazione indipendente di ebook la consideriamo la migliore. Tant’è che offriamo ai nostri autori e autrici un servizio di caricamento ebook che considera Streetlib come la prima scelta per gli epub.
Abbiamo anche seguito la genesi di Streetlib, a partire dalla piattaforma editoriale Stealth e ancora prima dal portale Narcissus.me, il Lulu italiano. Oltre alle radici, questi siti hanno in comune la mente: quella di Antonio Tombolini, grande conoscitore e precursore del self publishing in Italia.
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(Anche noi di Studio83 non scherziamo: lavoriamo con autori e autrici esordienti dal 2007 e parliamo di pubblicazione indipendente da pochissimo dopo. Già nel 2013 identificammo l’Indie publishing come la nuova frontiera della scrittura).
Torniamo a Biagio Veneruso. Crea un gruppo, aggrega centinaia di penne indipendenti, ed è solo l’inizio: dopo diversi mesi di rodaggio del gruppo lancia la Libersfera, un network di promozione per i libri, e prepara il debutto in società: il 18 e 19 novembre il gruppo degli Streetlibers avrà degli spazi nell’ambito di Bookcity, fortunata fiera di eventi letterari milanese.
Lasciamo quindi la parola a lui e seguiamo il suo viaggio dalle origini. C’è molto da imparare!
Qualche mese fa hai aperto un gruppo Facebook: “Streetlibers”, per autori e autrici che usano la piattaforma Streetlib per pubblicare i loro scritti in modo indipendente. Parlaci di questo gruppo e dei motivi che ti hanno spinto ad aprirlo.
Il gruppo nasce un po’ per caso. Avevo da poco autopubblicato il mio primo (e unico) romanzo “Della stessa sostanza dell’amore”, tramite il portale StreetLib, e rosicavo perché, da solo, non potevo partecipare né a “Tempo di Libri” a Milano, né al Salone di Torino, non avendo una casa editrice alle spalle. Tuttavia, facendo delle ricerche, ho scoperto che c’era la possibilità per gruppi organizzati di autori indipendenti di essere presenti. Da lì è stato un attimo pensare di creare un gruppo su Facebook e grazie a StreetLib, che ha appoggiato l’idea, in pochi giorni si sono aggiunti centinaia tra autori, piccoli editori e blogger.
È stato qualcosa di incredibile: avevamo decine di contatti con autori diversi ogni giorno, e ogni giorno veniva fuori una proposta che ci impegnava in un lavoro da cui scaturivano idee nuove. C’è stato un fermento incredibile, tanto che, sin da subito, abbiamo capito che non potevamo limitarci ad organizzare la partecipazione alle fiere dei libri.
L’obiettivo è diventato quello di fare gruppo, di studiare insieme come assicurare ai nostri libri la maggior visibilità possibile, imparando dagli errori, battendo tutte le strade già note e sperimentandone di nuove per giungere, alla fine, a creare un nostro metodo, tanto più utile proprio perché nato sulla base delle nostre esperienze, individuali e di gruppo.
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Il gruppo si è poi evoluto aggiungendo la “Libersfera”: una pagina organizzata in modo da pubblicizzare i vostri libri uno alla volta e secondo un calendario ragionato, agli iscritti e iscritte stess*, che sono migliaia. Parlaci di cosa succede in questa pagina e dei principi che la regolano.
Libersfera è la vetrina degli StreetLibers. Mentre il gruppo funge da incubatore di idee, la pagina ha lo scopo di esporre e presentare i libri degli autori, ma con un regolamento ben preciso. Non volevo, infatti, che diventasse la solita pagina Facebook dove si pubblica di continuo e i post poi non vengono notati da nessuno. Su Libersfera, ogni giorno, vengono pubblicati solo 4 post: un solo autore, un solo libro. Un piccolo viaggio che parte dalle 9 del mattino e termina alle 21 della sera. Un sistema troppo rigido per molti, ma che vuole andare incontro al pubblico, evitando un bombardamento controproducente H24 e privilegiando la qualità dei post che vengono “confezionati” ricercando la massima pulizia e correttezza, senza dimenticare l’aspetto grafico che vogliamo sia il più curato possibile.
Ma Libersfera è anche altro. Ho insistito molto all’inizio (e insisto tuttora) affinché realizzassimo “un’operazione di mutuo sostegno” tra autori perché, se è vero che ognuno vorrebbe far conoscere e, possibilmente, vendere il proprio libro, secondo me è altrettanto gratificante aiutare, anche con un semplice like, una persona che ha fatto i nostri medesimi sacrifici per realizzare un sogno e che adesso condivide con noi un percorso ancora più difficile. Libersfera è la casa di tutti gli autori liberi nella consapevolezza di esser parte di un gruppo che ne costituisce le fondamenta.
Ne approfitto per ringraziare i miei collaboratori, Andrea Collaro, Chiara Trubbiani e Adele Pau, che hanno condiviso questo progetto lavorandoci quotidianamente, ci tengo a sottolinearlo, senza guadagnare un euro.
A volte, gli autori e le autrici sono autoreferenziali. Scrivono, ma non leggono. Si fanno pubblicità, ma ignorano gli altri. Cosa succede tra Streetlibers?
Sottoscrivo quello che hai detto. Leggiamo pochissimo e spesso troppo frettolosamente. Ciò è dovuto chiaramente al fatto che, non essendo scrittori di mestiere, dobbiamo trovare il tempo di fare tutto dopo almeno 8 ore di lavoro, non trascurando la famiglia e tutti gli altri impegni. Ogni tanto “bacchetto” qualcuno perché non partecipa attivamente su Libersfera: è ovvio che non tutti i libri possono piacere, però basta veramente poco per sostenere un autore e devo dire che, così facendo, stanno nascendo amicizie e anche collaborazioni interessanti. Libersfera, inoltre, propone la possibilità di scambiarci i nostri libri gratuitamente con un’iniziativa chiamata “Book4book”: è un modo questo per leggere i libri dei nostri “colleghi” e condividere un post sulla propria bacheca o rilasciare una recensione. In questa iniziativa, che avrà degli sviluppi, si può riscontrare lo spirito del gruppo degli StreetLibers.
Il pubblico di chi legge è potenzialmente molto più vasto di quello di autori e autrici. Come pensate di raggiungerlo?
La pagina cresce lentamente, ma costantemente: questo ci incoraggia ad andare avanti. Finora, non abbiamo utilizzato forme di pubblicità a pagamento, ma ci arriveremo. Un po’ perché ormai su Facebook, se vuoi avere una discreta visibilità, non ne puoi fare a meno e un po’ perché, anche in questo caso, l’unione potrebbe fare la differenza senza costarci troppo individualmente. Come raggiungere il pubblico? Innanzitutto mettendolo al centro dell’attenzione, valorizzando i lettori, creando un sistema organico di incentivi dedicati solo a loro. Per il momento, ci “limitiamo” ad offrire un prodotto non invasivo e quantomai curato, però stiamo lavorando a un progetto molto più ambizioso che va proprio nella direzione di privilegiare e stimolare l’attenzione dei lettori.
L’unione fa la forza, e un gruppo di migliaia di iscritti e iscritte può avere un peso non indifferente. Come userete questa potenzialità nell’immediato futuro?
Già da settembre ci sono state molte novità, a cominciare dalla nascita di una rubrica settimanale su una web radio (“Commonsradio”) che trasmette da Monaco di Baviera e ci farà conoscere anche all’estero. Se l’esperimento dovesse andare bene, potremmo pensare pure ad una web radio tutta nostra.
A novembre, poi, parteciperemo al BookCity Milano con un duplice evento: uno “breve” in una sede assegnata dall’organizzazione, con un progetto che vedrà la partecipazione congiunta di attori, musicisti ed autori, e uno “lungo” in uno spazio molto grande dove realizzeremo tanti mini-eventi per presentare al meglio i nostri libri.
Puntiamo molto su BookCity Milano: ci stiamo lavorando tanto e sarà un banco di prova decisivo per il futuro del gruppo. Da lì capiremo se l’idea di unire le forze e muoverci come gruppo sarà sostenibile e, soprattutto, se porterà dei risultati.
Di solito, per rivolgere un’offerta al pubblico bisogna avere una fisionomia chiara, direi quasi un’identità. Qual è l’identità del vostro gruppo, obiettivi a parte? La vostra offerta di titoli ha una linea, un tema, degli elementi che la accomunano e la rendono riconoscibile?
Sì, credo anch’io che ci sia bisogno di un’identità ben precisa se vogliamo farci notare ed è per questo motivo che abbiamo realizzato quello che è il nostro manifesto.
Eccone uno stralcio:
“Siamo quelli che hanno fatto una scelta coraggiosa, di libertà, accettandone consapevolmente tutti i rischi: noi abbiamo deciso di non sottometterci alle leggi e alle dinamiche del mercato, ma di esplorare spazi nuovi, senza confini, utilizzando forme di comunicazione diverse da quelle tradizionali. Noi abbiamo scelto di portare la passione racchiusa nei nostri libri nelle strade, nelle piazze, nei parchi.
La nostra è una scrittura che incontra il pubblico uscendo dagli schemi convenzionali, una scrittura magari non priva di difetti, ma vera, fatta di gioie e dolori, proprio come quelli vissuti dalla gente comune che la apprezza perché vi si riconosce.
L’obiettivo è quello di creare un circolo virtuoso in cui le parole, partendo dal basso, arrivino al cuore delle persone, per le quali la lettura diventi un’esperienza di valore, parte necessaria della vita quotidiana perché capace di arricchirla in modo sostanziale”.
Quello che ci accomuna, oltre al fatto di aver utilizzato la piattaforma StreetLib, è che abbiamo la determinazione e la passione sufficienti per cercare, da soli, di fare breccia in un pubblico magari non abituato a leggere, ma è curioso di conoscere storie vissute e scritte da persone comuni esattamente come loro, storie di ogni genere, alcune semplici, altre più impegnative, che possono trasmettere ogni volta un’emozione diversa, un brivido nuovo. La varietà dell’offerta, condita da un sapore direi “familiare”, costituisce la nostra linea, rappresenta la nostra forza.
Attuate un “controllo qualità” sui libri pubblicizzati e in futuro proposti al pubblico di lettori e lettrici? Se sì, con quali principi e modalità?
Ho avuto la fortuna di conoscere Adele Pau, diventata poi la mia collaboratrice più preziosa, che fa valere alla grande la sua bella laurea in Lingue e letterature straniere nel controllo dei post che pubblichiamo (non lesfugge nemmeno una virgola!). Per ora non abbiamo la possibilità di estendere il “controllo qualità” ai libri, soprattutto per una questione di tempo disponibile, però ci siamo resi conto che alcuni di noi hanno davvero bisogno di una “revisione” e, per questo, stiamo lavorando per dare la possibilità a tutti di ottenere un servizio di editing e correzione bozze a costi contenuti perché, alla fine dei conti, quello che il più delle volte inibisce gli autori dal richiederlo sono proprio i costi eccessivi.
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Bene! Continueremo a seguire questo gruppo promettente, e ringraziamo Biagio Veneruso per le sue parole, per il suo lavoro, per il suo grande impegno in questo progetto nuovo e tutto da disegnare.
Se avete pubblicato un libro su Streetlib, iscrivetevi al gruppo degli Streetlibers e non ve ne pentirete.
Se avolete pubblicare un ebook, prendete in considerazione Streetlib, una piattaforma dinamica, efficace, semplice e con un ottimo servizio clienti.
E se volete trovare la strada migliore per voi e la vostra opera… c’è Studio83!
Continuate a seguirci per altri post sul self publishing di successo!