Preparare un manoscritto per l’invio – Qualche consiglio!

Abbiamo terminato un romanzo, lo abbiamo riletto e ora dobbiamo inviarlo a qualcuno per degli scopi che possono essere molteplici:

  • una scheda di valutazione prima di procedere alla revisione vera e propria;
  • sottoporlo all’attenzione di una casa editrice;
  • sottoporlo a un/una freelance per un editing;
  • iscriverlo a un concorso.

Qual è il modo migliore di sistemare un manoscritto in vista di questi obiettivi? Ecco alcuni consigli mirati che impediranno al mittente di fare una figuraccia e al destinatario di impazzire e perdere tempo!

1. INSERIRE NOME E COGNOME

Il titolo qui sopra è in maiuscolo non per scelta redazionale, ma perché il Caps Lock era d’obbligo. Ripetiamo: INSERIRE NOME E COGNOME NEL MANOSCRITTO. Non avete idea di quanto spesso venga disattesa una regola tanto semplice, complicando in maniera sensibile i processi di selezione, valutazione e tutto ciò che passa nel mezzo.

Da una scheda di ricerca editore di Studio83 – Servizi Letterari:

In qualsiasi file word che invia, abbia sempre l’accortezza di inserire i suoi contatti. Sia come “blocchetto” all’inizio o alla fine di un documento, sia come intestazione in ogni foglio. Ad esempio una generica come questa: “XXXXXXX – Romanzo di XXX XXXXXX – [sua mail e suo telefono o contatti che preferisce]”.

Oppure anche una cosa del genere, che va ovviamente modificata ogni volta: “Proposta all’attenzione di [NOME DELL’EDITORE] “XXXXXXX – Romanzo di XXX XXXXXX – [contatti che preferisce]”. In questo modo i suoi contatti appariranno in piccolo in qualsiasi pagina del materiale che invierà.

Per chi riceve il nostro manoscritto – quale che sia lo scopo dell’invio, ripeto – è importante poter risalire facilmente all’autore/autrice del testo. Inoltre, occorre avere chiare le informazioni necessarie per potersi mettere in contatto all’occorrenza senza impazzire rovistando nelle vecchie e-mail.

Unico caso in cui questo discorso non vale sono i concorsi letterari che richiedono l’anonimato: allora dovremo leggere il bando e seguire alla lettera le istruzioni su dove inserire le generalità.

Lo ripetiamo un’ultima volta: quando si invia un manoscritto a qualsivoglia destinatario, ricordarsi di INSERIRE NOME E COGNOME (e mail/indirizzi a cui essere ricontattati). MEMENTO!

2. Rileggere il testo prima di inviarlo

Anche questa indicazione può sembrare tutto sommato banale, eppure non lo è. Capita spessissimo – sia come freelance per Studio83 – Servizi Letterari che come curatrici per Futuro Presente, giurate a concorsi, curatrici di antologie ecc – di ricevere manoscritti che non sono evidentemente mai stati riletti dall’autore/autrice. Non parliamo di revisioni approfondite o editing, ma di testi, appunto, mai riletti. Si riconoscono subito dalla quantità oceanica di errori di grammatica, sintassi e battitura inanellati a profusione, tanto che spesso è quasi impossibile valutarli.

Può sembrare che la causa sia l’incuria (in un certo senso lo è), ma il motivo principale è, nel 99% dei casi, un altro: la fretta. Costei è una delle piaghe più infestanti quando si parla di scrittura, ed è il motivo per cui tante cose vengono fatte con approssimazione… in sostanza, male.

Ogni processo richiede i suoi tempi e, se occorrono dei mesi per sistemare un testo prima di inviarlo a qualcuno, allora dobbiamo avere pazienza. Anche perché un romanzo sottoposto a un editore senza alcuna revisione non avrà chance di essere scelto… ergo, il tempo guadagnato andrà perduto comunque. Animo, e rileggiamo un milione di volte!

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3. Verificare il formato

Bandi, case editrici e freelance danno quasi sempre delle indicazioni più o meno specifiche sul formato in cui inviare un testo. Che sia in .doc, .rtf., (raramente) .pdf, dobbiamo cercare tutte le informazioni in merito e accertarci di rispettare le istruzioni.

Per esempio, per la collana Futuro Presente chiediamo formato .doc o .rtf… e riceviamo puntualmente file in formato .odt. Più volte abbiamo dovuto ricontattare autori/autrici per chiedere di rinviarci il testo nel formato richiesto: tutto tempo perso che si potrebbe risparmiare facendo più attenzione, ottenendo anche di accorciare i tempi di valutazione.

Perciò, prima di inviare a qualcuno il nostro manoscritto, cerchiamo tutte le informazioni sul formato d’invio e adeguiamo il nostro file a quanto richiesto.

Altre volte può capitare che, oltre al formato, ci siano richieste specifiche sulla formattazione, come il font e le relative dimensioni. Come fare? Niente paura: ripassiamo la nostra mini-guida su come impostare gli stili di paragrafo!

Tenendo presenti questi tre consigli, invieremo ai nostri destinatari un testo più in linea con le esigenze di tutti: tutti lavoreranno meglio e le nostre possibilità di raggiungere un risultato aumenteranno. In bocca al lupo!