Scrivere e fare ricerche – Osservare per creare!

La creatività è una condizione necessaria per una scrittura proficua, efficace e divertente: per chi legge, e anche per chi scrive.
Necessaria, ma non sufficiente!
Affinché le tue opere di fiction siano anche coerenti, sensate e dunque più vicine a una possibile pubblicazione, c’è bisogno di altri ingredienti. Uno di questi è la ricerca

Ma parlare di “ricerca” non implica necessariamente l’obbligo di passare ore e ore chine e chini su vocabolari, enciclopedie, siti e PDF accademici. Non solo, per lo meno!

Un bravo scrittore, una brava scrittrice, infatti, cura il suo senso di osservazione almeno quanto la sua grammatica e le sue fonti.

Guardarsi intorno e registrare dettagli interessanti, coincidenze suggestive, ma anche volti, oggetti, forme… è un modo per dare un bel nutrimento al subconscio, che tutto assimila e tutto ricicla al momento giusto, e alla nostra mente razionale che allena così attenzione e precisione.

Attenzione e precisione favoriscono l’accuratezza.
Elemento fondamentale che non può mancare nel linguaggio di una brava scrittrice, nelle sue descrizioni, nelle sue caratterizzazioni e ambientazioni!

Vuoi un esempio? Dire di un personaggio che “è bellissimo” è molto diverso dal descrivere qualche suo particolare tratto somatico che al lettore non può che richiamare idee di armonia e avvenenza.

La prima strategia è usata spesso nei romanzi di consumo, dove si lascia che sia chi legge a “riempire” con il proprio concetto di “bellissimo” il vuoto lasciato da questa finta descrizione (che infatti non è una descrizione, ma una valutazione); è un modo comodo e rapido di confezionare elementi narrativi, proprio per questo è inflazionato e, ahimé, molto poco efficace su lettori forti, buongustai o semplicemente attenti.

La seconda strategia, ovvero descrivere effettivamente una particolare bellezza servendosi di dettagli precisi riportati con un linguaggio accurato, imprime nella mente del lettore e della lettrice il tuo personaggio (o ciò che tu scegli di descrivere) e anche il tuo stile.

Perché questo riesca è necessario tenere sempre gli occhi aperti a ciò che ci circonda, osservare, verbalizzare e descrivere già nella fase di prima osservazione.

La storia è un ingrediente di base: i dettagli descrittivi sono le spezie del tuo manoscritto. Grazie ai dettagli e a una scrittura accurata, potrai dare sempre l’impressione di sapere di cosa parla, anche se magari non sei mai stata a Timbuctù, come il tuo agente segreto, o devi inventare ex novo una razza aliena.

Cercare intorno a noi ci tiene presenti al nostro lavoro e a ciò che ci circonda. Con buona pace del luogo comune che vuole lo scrittore piegato notte e giorno alle sue carte e dramaticamente indifeso e distratto tra i suoi simili.

Giammai! Occhi aperti al mondo in ogni momento della scrittura della  tua opera: prima, durante la scrittura, nella revisione. Evita solo di affaticarti durante le pause di riflessione, nelle quali è meglio dare al tuo cervello conscio e inconscio un po’ di meritata pausa.

Buone ricerche… buone osservazioni!

Questo post fa anche parte della serie: CHICCHE DI AGOSTO