Lasciar decantare i propri scritti – Appunti di editing

Abbiamo parlato, in passato, della pianificazione preliminare e di come liberare la creatività (citando anche il fondamentale strumento della scaletta).
Ora proviamo a parlare della fase immediatamente successiva, quella che attraversiamo una volta terminata la prima stesura della nostra opera, che sia un racconto o un romanzo.
Una regola d’oro è lasciar intercorrere un ragionevole lasso di tempo prima di riprendere in mano il lavoro.
E per “riprendere in mano” parlo anche solo di rileggerlo.
Non appena mettiamo la parola “fine” a un’opera, infatti, non abbiamo la lucidità necessaria per vederne con chiarezza i pregi e i difetti: ciò che abbiamo in testa è ancora fervore creativo, oltre a una comprensibile stanchezza mentale.
Il nostro racconto – o romanzo – ci ha coinvolto per un lungo periodo e ora dobbiamo prenderne le distanze.
Chiunque abbia provato a rileggere un racconto dopo averlo fatto decantare a lungo si sarà res* conto che gli occhi con cui lo vediamo sono molto diversi, più distaccati, obiettivi: è così che saremo in grado di mettere a fuoco la nostra opera, e lo faremo con una lucidità che, appena terminato il lavoro, per forza di cose ci manca.
Più tempo intercorre tra la stesura e la prima rilettura, maggiore sarà la chiarezza con cui vedremo la nostra opera.
Con questo non vi stiamo suggerendo di aspettare un anno prima di rimettere mano a un racconto, ma almeno una settimana o due direi che sono d’obbligo.
(E se dovete partecipare a un concorso letterario, non riducetevi agli sgoccioli: la fretta non è mai un’alleata della buona scrittura, né quando si scrive, né quando si corregge.)
Ricordate sempre che nessuno vi corre dietro e che, se l’obiettivo è accrescere la qualità delle vostre opere, non lo raggiungerete cercando di bruciare le tappe.
Ed è così che, lasciato decantare il racconto/romanzo per un po’, vi accorgerete che non era brutto come temevate; oppure vi renderete conto che il ritmo non è appropriato e avrete modo di intervenire per correggerlo; percepirete con lucidità la struttura; in breve, il vostro sguardo sarà un po’ più vicino a quello di chi leggerà.
Solo a quel punto si è davvero pronte/i per passare alla fase successiva: non lasciatevi spaventare dalla lunghezza del percorso, perché vale sempre la pena arrivare in cima!
