#comesiscrive ROMANCE – I consigli di Charlotte Lays

Terzo appuntamento della rubrica autunnale #comesiscrive, dedicata al genere romance, campione di vendite con i suoi viaggi nei sentimenti.

Dopo la prima intervista con Elisabetta Motta e la conversazione con Deborah Begali, parliamo oggi con un’altra autrice conosciuta e amata da lettrici e lettori romance: Charlotte Lays, ovvero Carlotta Pugi, che ha pubblicato numerosi titoli con diverse case editrici tra le quali Rizzoli, Leggereditore e MoreStories.

Classe 1980, Charlotte vive a Montale, paese sulle colline toscane tra Prato e Pistoia e nella bio sul suo sito racconta:

Viviamo la normalità ogni giorno, il mio compito è farvi sognare, ma non mi dimentico mai di scrivere per sognare a mia volta.
Cerco di farlo al meglio delle mie possibilità e di darvi ogni volta storie ed emozioni sempre nuove, studiando e rimettendomi in gioco, perché non si smette mai di imparare nella vita.

Leggi di più: la bio di Charlotte Lays

Charlotte ha pubblicato numerosi romanzi, spaziando tra i sottogeneri del romance, scrivendo favole rosa come “Parlami di un sogno” (MoreStories, 2020) o “La melodia delle piccole cose” (Leggereditore, 2018), erotiche come “Ghiaccio bollente” (Rizzoli, 2015) e “Scritto sulla pelle” (Rizzoli, 2018), ma anche racconti natalizi in “Natale speziato” (Harem’s books, 2018), avventure western con “Lasciati andare (ma metti giù la colt)” (2018) e la fortunata saga Sinner Series pubblicata dalla Harpes&Collins, aperta dal romanzo “LadyO”.

Andiamo con le domande!

1 – Definisci il tuo genere: cosa racconta, e come?

Scrivo Contemporary Romance, perché mi viene naturale e mi piace raccontare di donne che stanno vivendo un punto di svolta in un certo momento storico della loro vita.

Sono tutte eroine inconsapevoli della loro forza, perché è molto più semplice vedere e credere nelle proprie fragilità.

Ma la vita non è mai clemente quando decide di metterci alla prova e quindi ecco che anche le mie donne devono farsi coraggio.

Molte volte hanno a che fare con uomini prepotenti e testardi che, nonostante le apparenze, sono gentiluomini dove più conta: nell’animo.

2 – Perché ti sei avvicinata a questo genere e perché lo scrivi?

Mi sono avvicinata a questo genere come lettrice, perché stavo vivendo un momento particolarmente pesante a livello lavorativo e avevo bisogno di leggerezza.

Lo scrivo perché mi diverto da matti! Adoro far prendere consapevolezza di sé alle mie protagoniste femminili ed è esilarante osservare come uomini grandi e grossi si pieghino di fronte al potere disarmante dei sentimenti.

Molti pensano che il romanticismo sia scontato e melenso, quando la cosa più bella di raccontare la magia dell’amore è proprio la comicità delle emozioni.

3 – Perché leggere romance oggi?

Perché è giusto leggere ciò che ci piace, quando ci va.

Perché il romance è un modo alternativo di sognare e farci battere il cuore.

Stacchiamo la spina dai problemi e ci immergiamo in un mondo in cui, nonostante i problemi dei protagonisti, sappiamo che alla fine ci sarà un bel sospirone.

4 – Dacci qualche consiglio: una cosa da fare, e una da non fare assolutamente, quando si scrive romance.

Consiglio di sempre di creare personaggi con personalità molto profonde; che abbiano mille sfaccettature, esattamente come ognuno di noi.

Personalmente odio il tradimento, quindi eviterei di scrivere di quello, ma la cosa che odio in assoluto leggere è la perdita di coerenza da parte dei personaggi.

E siccome la mia regola è scrivere sempre ciò che mi piacerebbe leggere, cerco di rimanere in determinati confini.

5 – Una domanda che si fanno in molt*: in che modo rendere efficace la nascita dell’attrazione tra due personaggi, senza stereotipi né stucchevolezze?

La naturalezza mi sembra sempre la giusta via. Nella vita reale ci sono tante piccolezze: gli sguardi, gli incontri accidentali, il fato (o la sfiga, dipende sempre dai punti di vista), il profumo.

Per quanto invidi gli animali che capiscono tutto con un’annusata, la “chimica” esiste anche per noi e non sarebbe veritiero negarla.

6 – Altre domanda: le ambientazioni. Spesso nel romance siamo in epoche passate: quanto è importante l’ambientazione, e che lavoro bisogna fare in merito?

Ammiro tantissimo le colleghe che scrivono Historical Romance, perché fanno un lavoro immane per la ricerca dell’ambientazione. Per me, che scrivo Contemporary, è leggermente più semplice, ma ambientando la maggior parte dei miei romanzi oltreoceano o in luoghi esotici, anche io spendo molto tempo a studiare la topografia ambientale, ma anche gli usi e i costumi.

Ovviamente prediligo le ambientazioni che ho vissuto sulla mia pelle.

Un autore non deve scrivere i dettagli per non appesantire la narrazione, ma deve conoscerli.

7 – Dacci qualche consiglio di lettura: uno o più titoli per te imprescindibili, per conoscere meglio il romance.

Consiglio di iniziare con Jane Austen, poi tutti i romanzi di Susan Elisabeth Phillips e la trilogia de “Il cavaliere d’Inverno” di Paullina Simmons.

Ma i libri sono come le scarpe: ognuno deve trovare la propria.

8 – Ultima domanda: perché la scelta di usare uno pseudonimo?

Quando ho cominciato a scrivere non avrei mai immaginato che potesse poi diventare il mio lavoro. Tenendo conto che i miei romanzi d’esordio sono più che piccanti, decisi di rimanere nell’anonimato.

Scrivere era un salto nel vuoto per me e avevo paura dei giudizi della gente verso una cosa che a me faceva stare tanto bene, quindi optai per l’uso dello pseudonimo.

Ed è una scelta di cui non mi sono pentita, perché quando scrivo emerge una parte di me che non conosco ed è giusto che abbia una sua propria identità.

GRAZIE, Charlotte, per essere stata con noi, per averci dato i tuoi preziosi consigli di scrittura e per averci comunicato il tuo entusiasmo contagioso!

Alla prossima puntata della rubrica #comesiscrive!
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