Studio83 a Book Pride 2018 – Ecco com’è andata!

Da venerdì 23 a domenica 25 marzo 2018 Milano ha ospitato l’annuale raduno degli editori indipendenti Book Pride organizzato dall’Osservatorio degli Editori Indipendenti – ODEI.

Giunto alla sua quarta edizione, sembra esistere da molto di più: in così breve tempo è diventato un appuntamento irrinunciabile per tutti gli operatori e gli appassionati del libro, e ospita sempre più persone, incontri, professionisti e tematiche.

Quest’anno il tema portante era “Tutti i viventi”: packaging molto bello ed efficace per indicare la qualunque 😀

Ma con un’accorta politica di “linee tematiche” ben precise e connesse tra loro, questo iper contenitore non si è limitato a offrire cittadinanza a qualsiasi cosa capitasse, ma è stato un cappello suggestivo alla varietà e alla vitalità di questa fiera.

È sempre bello camminare tra gli stand pieni di libri, di proposte, di colori e di persone.

Quant’è bello alzarsi, uscire di casa e fare qualcosa. Siamo qui sulla Terra per andare in giro a cazzeggiare. Non date retta a chi dice altrimenti.
Kurt Vonnegut

Quest’anno più degli altri ho notato agli stand qualcosa di più della mera presenza dell’editore o dello stagista del collaboratore ripiegato su una sedia a sperare di vendere libri. A ogni tavolo c’erano più persone in piedi, in conversazioni varie, coinvolte a vario titolo nella realizzazione dei libri esposti. C’erano traduttori, agenti, editor, blogger, che dalle presentazioni abbastanza popolate e partecipate si spostavano poi ai rispettivi tavoli per proseguire le discussioni e gli scambi.

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C’erano, ahimé, come sempre pochi cataloghi cartacei. Ma perché? I cataloghi materiali sono invece una cosa che per i lettori hanno un senso e molta efficacia: a quanto pare, invece, il trend è quello di offrire al massimo un segnalibro col nome del sito sopra, e poi “è tutto online”.

Gli spazi sono stati ben ragionati e gli stand ben distribuiti su due piani, in un allestimento intelligente che ha tenuto conto degli spazi e dei “camminatoi” e ha evitato le calche infernali che mi è capitato di vedere negli scorsi anni.

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Bella la saletta ricavata per la letteratura per l’infanzia: con diversi editori insieme, tavoli e sedie per la lettura, fogli, colori, spazio per stare insieme.

Tante le sale per le presentazioni: gli eventi sono stati a mio avviso il vero “cuore pulsante” di questa edizione.

Ragionati: e con ospiti non tanto e non solo di rilievo, ma soprattutto preparati nei propri rispettivi ambiti: il/la blogger era accanto al/alla docente, autori e autrici accanto ad appassionati, tutti molto sul pezzo. È stato bello trovarsi a guardare il programma con la vertigine di non sapere cosa scegliere e cosa sovrapporre!

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Presentazione de “Le visionarie”, antologia di racconti di fantascienza delle donne

Le presentazioni si sono tenute in spazi appositi, ma anche tra gli stand: sono state ricavate delle salette in prefabbricato, che oltre a poter contenere una trentina di persone sono state, udite udite, insonorizzate! In questo modo si è evitato l’effetto “sa-sa-prova-prova-prova” che si verifica sempre negli spazi misti, con acustiche poco efficaci e sforzi sovrumani per poter seguire un discorso dai suoni alterati, o per leggersi una sinossi allo stand mentre lì accanto qualcuno presenta.

I vari panel sono stati poi proposti e presentati molto bene: sulla pagina Facebook e dove possibile, sono stati raggruppati in linee tematiche diverse e quindi proposti al pubblico con delle identità e caratteristiche chiare, che hanno sicuramente aiutato spettatori e partecipanti a orientarsi meglio e anche a trovare incontri che altrimenti sarebbero stati in secondo piano rispetto a quelli con ospiti famosi.

Temi classici, come la poesia o le questioni di genere, e poi temi meno gettonati come alcuni aspetti degli anni ’70 o la letteratura omosessuale e LGBTQI*. Nel già citato ipercontenitore “Tutti i viventi” sono stati inoltre individuati otto sottotemi nei quali poi articolare proposte interconnesse ma riconoscibili.

Insomma, un gran lavoro di concetto e di pianificazione che è stato un punto di enorme forza, insieme proprio alla promozione: già diverse settimane prima la pagina Facebook di Book Pride ha iniziato a proporre non solo claim e inviti a esserci, ma anche contenuti interessanti, proposte di lettura, playlist letterarie e musicali, conversazioni hashtag e iniziative social che hanno fatto sì che chi la seguiva si sentisse parte di qualcosa di forte che va al di là della giornata di compralibri selvaggio.

A me è successo così: mi sono scoperta felice di trovarmi gli aggiornamenti e i post e curiosa di leggerli e partire da lì per i miei percorsi e per le mie “giornate mentali.” Ho apprezzato molto il fatto che la pagina abbia dato spazio anche ad altri eventi che avvenivano in contemporanea al Book Pride, un gesto di generosità, ma anche che dimostra che la voglia di condivisione e la spinta culturale di quest’anno sono state genuine e schierate.

Insomma, l’organizzazione e lo spessore di ODEI (Osservatorio degli Editori Indipendenti) per ora batte i muscoli di AIE (Associazione Italiana Editori), che avrebbe proprio bisogno di prendere Book Pride a case study per infondere più vita nelle vene di Tempo di Libri. [Leggi anche il nostro report: Studio83 a Tempo di Libri 2018: ecco com’è andata!]

Ed eccoci con i numeri di #BookPride18!
35.000: i viventi che hanno partecipato a quest’edizione
200: gli incontri in calendario
162: gli editori italiani (senza contare quelli svizzeri e le riviste)
56 (più o meno): i viventi a quattro zampe
incalcolabili: le storie di cui abbiamo parlato, durante gli incontri, agli stand, nei corridoi e pure al bar
infiniti: i nostri grazie
Comunicato stampa Book Pride 2018

Che altro dire? Si sarà capito che sono entusiasta di quello che è stato Book Pride 2018. È stato bello seguirla, pensarla, programmarla, esserci anche se solo per poche ore. È stato bello fare degli incontri inaspettati e incredibili e sperare in sviluppi futuri. È stato bello camminare tra libri, nomi, parole, persone: tutti i viventi.

Grazie, Book Pride!

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