Informarsi sull’interlocutore – Studio83, ti scrivo
Accuratezza nella redazione dei comunicati stampa, autopromozioni efficaci… dopo aver trattato questi argomenti, oggi parliamo di un’altra tipologia di e-mail che riceviamo spesso.
“Spett.le casa editrice Studio83,
sono l’autore X e ho scritto il romanzo Y. Vorrei sottoporvelo sperando di essere da voi pubblicato.“
E-mail di questo genere arrivano molto spesso. Di norma rispondo spiegando che non siamo una casa editrice e illustrando quali sono invece i nostri servizi. Allo stesso tempo, credo che comunicazioni del genere siano indice di un problema che riguarda alcuni autori.
Scrivere è fondamentale, ma lo è anche leggere, e non parliamo solo dei classici. Prima di mettersi in contatto con qualsivoglia interlocutore è bene informarsi su chi esso sia, su quali siano i suoi effettivi ambiti di competenza: il web permette di farsi un’immediata idea delle realtà con cui vorremmo stabilire una sinergia.
Lavorando con esordienti sappiamo che un errore comune è proprio correre troppo, anteporre l’entusiasmo del proporsi a una più ragionata ricerca dell’interlocutore adatto; finché i destinatari della comunicazione sbagliata siamo noi di Studio83 il danno è minimo, a parte l’aver perso tempo sia noi che gli autori coinvolti 🙂
Tuttavia, ciò fa supporre che questi autori applichino le stesse modalità nel rapportarsi alle case editrici, proponendosi senza prima informarsi.
Ecco perché manoscritti rosa finiscono nella casella postale di editori di fantascienza, sillogi poetiche in quelle di editori di saggistica, saggi sul sedanorapa uruguayano nella posta di una casa editrice per bambini.
Commettere una simile leggerezza comporta:
- tempo perso per l’autore, spesso anche spese inutili per la spedizione di plichi cartacei;
- tempo perso per l’editore, che si trova sommerso di materiale non pertinente;
- una brutta figura da parte dell’autore.
Molto importante, non finiremo mai di dirlo, è informarsi, informarsi, informarsi.
Proporsi agli editori non deve essere uno “sparare nel mucchio”, spammarsi a destra e a manca sperando prima o poi di finire nella casella postale della persona giusta. Si tratta di un atteggiamento poco professionale… e, per pubblicare, la professionalità è d’obbligo.
Per questo motivo, la spedizione del proprio romanzo deve essere sempre preceduta da un delicato lavoro di documentazione e ricerca degli editori il cui catalogo è pertinente col nostro lavoro.
Bisogna leggere bene quali sono le modalità di invio richieste (cartaceo, sinossi, primi capitoli ecc), se ci sono specifiche finestre temporali in cui effettuare l’invio (alcuni editori accettano manoscritti in visione solo durante alcuni periodi dell’anno), nonché studiarsi il catalogo per conoscere più a fondo chi andremo a contattare.
Un lavoro del genere porta a una strategia migliore, a un uso oculato delle proprie energie e, soprattutto, a maggiori probabilità di ottenere il riscontro positivo che tanto desideriamo.
Buon lavoro!^^