“Libri da Yuggoth”: una visita alla Fiera del Weird italiano

Domenica 26 marzo si è svolta “Libri da Yuggoth”, la seconda edizione della fiera dedicata al weird letterario italiano. Giulia Abbate ci ha fatto un salto, e ne ha ricavato qualche impressione e riflessione.


Strana storia, quella del weird!

Si tratta, a quanto posso dire dalle mie letture poco metodiche, di un ex sottogenere diventato oggi genere di confine, la cui origine alcuni fanno risalire a H.P. Lovecraft (in un modo non espressamente codificato da lui stesso, ma attraverso rivalutazioni critiche successive e graduali, se non ricordo male) e che negli ultimi anni è stato riportato alla ribalta da alcune argute analisi letterarie.

Come quella di Mark Fisher, che nel suo complesso “The weird and the eerie” mette in sequenza alcuni interventi critici che dall’arte arrivano alla politica, e alla constatazione di un mondo traviato dal capitalismo, nel quale il weird può essere anche un valido mezzo di insurrezione, o per lo meno di reazione, per la via artistica.

In Italia, negli ultimi anni, c’è un forte interesse che è quasi una corsa al weird, limitato per ora ad alcuni ambiti ristretti, ma di chiara avanguardia. Questa corsa è allo stesso tempo una vera e propria creazione del genere, non solo attraverso opere che ne presentino chiari tratti, ma con la loro descrizione mossa dalla volontà che questo weird si verifichi proprio come lo si rappresenta teoricamente.

Molti degli articoli esplicativi sul weird sono scritti dagli stessi attori – editori, riviste, editor, autori – che in questo momento stanno contribuendo a costruirlo, e che gli imprimono dei tratti specifici, prediletti tra i vari possibili, con il risultato, appunto, che in realtà si sta costruendo ciò che si afferma di voler definire.
(Ad esempio, una certa visione vuole il weird come appartenente al genere del fantastico letterario; un’altra spinge sull’horror. Gli effetti sono opere molto diverse).

Nella questione della parzialità, sia chiaro, non ci trovo nulla di male. La pretesa di oggettività è una distorsione più ideologica delle stesse ideologie nel loro merito. Tant’è che qualcosa di simile lo tentiamo con il solarpunk, dichiarando tranquillamente la volontà di influenzare la costruzione in essere.

Per approfondire, più che post online mi sembra opportuno menzionare e consigliare, anche se devo ancora leggerlo, il saggio “La letteratura weird: Narrare l’impensabile” di Francesco Corigliano, di Mimesis edizioni.

Ciò detto, torniamo a “Libri da Yuggoth”: organizzata dall’associazione di Cinisello Balsamo “Una Ghirlanda di Libri”, si è svolta in un luogo conosciuto, ovvero alla Casa dei Giochi di via Sant’Uguzzone, in zona viale Monza a Milano, dove ogni anno dal 2015 si svolge la convention del Libro fantastico Stranimondi.

Stella & me, all’ingresso

Il mio breve giro è stato, quindi, anche un piccolo ritorno a casa; in una casa ora attrezzata per accogliere un altro tipo di libri, ma con un’atmosfera ugualmente piena di entusiasmo.

…un ricco programma che vede fra i relatori Andrea Gibertoni, Massimo Tassi, Flavio Troisi e Lucio Besana – con la partecipazione di Editori (Alcatraz Edizioni, Edizioni Hypnos, Sága Edizioni, Dark Abyss Edizioni, Zona42, Providence Press, Acheron Books, Horti Di Giano e Plutonia Publications), Associazioni Culturali (Yorick Fantasy Magazine, Gruppo Lovecraft Italia), Autori self publishing (A.B. Lundra, Carlo Marasciulo, Luca Pivetti, Simone Cicali, Andrea Berneschi, Saverio Calibano e Collettivo Viva Forever).da FantascientifiCast – UN EVENTO CULTURALE SULLA LETTERATURA WEIRD ITALIANA di Omar Serafini

La fiera ha occupato interamente la grande sala della Casa dei giochi, lasciando, mi pare, libere le stanze attigue. Nel salone, una doppia fila di tavoli di espositori arrivava e poi ripartiva dallo spazio in fondo, adibito a spazio presentazioni a vista. Lì, autori ed editori (la prevalenza mi pare assolutamente maschile) si sono succeduti con presentazioni e discussioni in un programma ricco, visionabile qui.

L’affollamento era intenso, e sfidava il momento un po’ pigro della domenica pomeriggio milanese. Naturalmente, case editrici e pubblico non erano solo milanesi, c’è chi ha fatto molta strada, e con soddisfazione. Mi parevano tutti contenti di esserci, gli incontri erano felici, le conversazioni partecipate e le vendite ai tavoli erano numerose e continue.

Non sono rimasta molto, il tempo di un paio di giri e di qualche saluto: a Zona42, a Sàga Edizioni, a Hypnos, allo scrittore Maico Morellini, alla scrittrice Antonella Romaniello (anche lei come me era con la sua famiglia, solo che le mie figlie sono grandi, il suo bimbo è un frugoletto!) e se ho dimenticato qualcuno, mi mandi pure affan’innsmouth.

Ho acquistato a mia volta un romanzo al banco Hypnos: “Notte d’ottobre” di Roger Zelazny, autore che conosco dal lato fantascientifico. (Ho letto il pazzesco “Creature della luce e delle tenebre”, in edizione economica Newton, quella bianca e rossa da mille lire; e “Deus Irae” con Philip K. Dick, in cui Z. mette un tocco di bizzarro decisamente marcato.)

“Notti d’ottobre” si legge bene, con piacere e qualche brivido. A parte il fatto che il romanzo mi è stato consigliato per la presenza del “Buon Dottore” Jekyll, su cui mia figlia sta facendo la tesina di terza media, ma che poi in realtà si è rivelato essere Frankenstein… è stata una lettura intrigante e davvero gradevole!

Sono uscita da “Libri da Yuggoth” con una sensazione di piacevole sorpresa, grazie all’atmosfera di festa (nera, d’accordo). Contenta a mia volta di aver messo il naso, nella rilassante veste di mera lettrice, in una fucina di idee e di mondi, viva quanto quella della fantascienza, altrettanto divertente e arricchente.

Questo post è stato pubblicato in originale, in una versione più estesa, sul blog personale di Giulia Abbate: Libri da Yuggoth: visita alla seconda edizione della fiera del weird italiano

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