Stili di paragrafo: cosa sono e perché impostarli
Chiacchierando con colleghi e colleghe che scrivono, capita di sentirsi chiedere:
“Qual è la prima cosa che fai quando inizi un nuovo racconto o romanzo?”
La risposta che danno molte persone è “Scrivo il titolo”, o “Parto subito con l’incipit”. La risposta che do io è sempre:
“Imposto gli stili di paragrafo.”
Cosa sono gli stili di paragrafo? Sono dei set di opzioni di formattazione che vengono applicati al testo in modo uniforme e coerente.
Il font e le sue dimensioni, il rientro in prima riga, l’interlinea e l’allineamento del testo sono tutte opzioni di formattazione contenute in uno stile di paragrafo. Se, per esempio, voglio che il mio romanzo abbia interlinea singola, font Times New Roman 14, rientro di 0,4 in prima riga e 0 pt di spaziatura tra un capoverso e l’altro, non devo far altro che impostare tutte queste caratteristiche nello stile di paragrafo che poi applicherò al testo. Stesso discorso per il titolo dei capitoli: voglio un Times New Roman 16 grassetto, con 24 pt di spaziatura verticale dal testo? Lo imposto e lo applico a tutti i titoli dei capitoli.
In questo modo, non solo testo e titoli saranno uniformi; ma, se deciderò di modificarli (per esempio aumentando i pt tra titoli e testo dei capitoli), mi basterà apportare tale modifica allo stile di paragrafo e me la troverò applicata uniformemente nell’intero file.
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Word, il programma di videoscrittura più largamente utilizzato, ha un ampio set di stili di paragrafo, pensati per diverse funzioni: corpo del testo, titolo, sottotitolo, riferimenti, citazioni e via dicendo. Possiamo scegliere uno stile e applicarlo al nostro testo, o alla sezione a cui vogliamo assegnare quelle specifiche proprietà. Se, per esempio, voglio usare lo stile di paragrafo “Titolo1” per i titoli dei capitoli, dovrò applicarlo ogni volta ai suddetti.
Ma se sto per scrivere un buon romanzo, che mi importa della veste redazionale? Non è il contenuto che conta?
La risposta è semplice: impostare gli stili di paragrafo non migliorerà la sostanza del testo, ma aiuterà voi e chi verrà dopo di voi a lavorare meglio.
Voi, perché vi farà lavorare su un file ordinato e pulito. Scrivereste meglio su una scrivania lurida e sommersa di ciarpame, o su una scrivania ordinata, con tutto lo spazio per muovervi? E prendereste più volentieri appunti su un foglio bianco e lindo, o su un cencio pieno di scarabocchi?
Chi lavorerà sul testo dopo di voi, invece, si troverà davanti un’opera con una veste già professionale. Se si tratta di un editore, farete subito bella impressione: apparire professionali è tutt’altro che un dettaglio, ricordiamocelo! Ovvio che la differenza la fa il contenuto, ma pensiamoci: se siamo qualificatissimi per un impiego, non ci aiuterà affatto presentarci al colloquio vestiti di stracci e puzzolenti.
Se a lavorare sul testo dopo di voi sarà un editor, correttore di bozze o impaginatore, gli/le avrete facilitato il percorso, che sarà più rapido e anche più proficuo.