3° Global Climate Strike – Un consiglio di lettura #fridaysforfuture

Oggi, venerdì 27 settembre, è un giorno particolare: è indetto per oggi, infatti, il terzo Sciopero Globale per il Clima.

Notizia ANSA:

Il movimento dei giovani per il clima Fridays For Future, ispirato da Greta Thunberg, torna in piazza venerdì in 160 città italiane, per il terzo Sciopero globale del clima, dopo quelli del 15 marzo e del 24 maggio. Sono previsti cortei in mattinata, in genere dalle 10 alle 13, nel centro delle città, con un comizio collettivo finale, nel quale parleranno gli attivisti di 173 gruppi locali.

ANSA – Sciopero del clima nelle città italiane


Oltre all’Italia, ragazzi e ragazze da oltre 160 paesi si stanno mobilitando con un movimento globale, ispirato dalla giovane attivista, per manifestare nelle città di tutto il mondo non solo e genericamente “per il clima” ma contro questo modello di sviluppo e per fare pressione sui governi affinché adottino politiche ambientaliste e si rendano consapevoli dello stato di emergenza globale.

Abbiamo pensato, in questo giorno importante per attivisti e attiviste di tutto il mondo, di proporre un consiglio di lettura a tema: relativo a un saggio uscito qualche anno fa, e attuale oggi come non mai.

“Se niente importa – Perché mangiamo gli animali?” è un saggio di Jonathan Safran Foer, autore diventato famoso grazie al suo romanzo “Ogni cosa è illuminata”, dal quale è stato tratto un bellissimo film.

Proprio in queste settimane Safran Foer è di nuovo in libreria con un reportage, dal titolo “Possiamo salvare il mondo prima di cena – Perché il clima siamo noi”.

Potremmo dire che “Se niente importa” è una tappa intermedia tra i due titoli (nel frattempo Safran Foer ha pubblicato anche altro): in “Ogni cosa è illluminata” si parlava di vegetarianesimo tra il serio e (dunque) il faceto, insieme a molti altri temi cari a Safran Foer come la memoria familiare. In “Possiamo salvare il mondo prima di cena” l’autore prende chiaramente posizione sulla crisi climatica con un pastiche originalissimo.

Da “Ogni cosa è illuminata” di Lev Schrieber

In “Se niente importa – Perché mangiamo gli animali?” Safran Foer parla di alimentazione, sfruttamento intensivo degli animali, ingiustizie e storie familiari costruendo un racconto tra l’indagine e la testimonianza.

Ma che c’entrano gli animali? Che c’entra la carne e il veganesimo? Salveremo il mondo prima di cena? Rinunciando alla bistecchina? Ma per favore!

Certo, nella questione del riscaldamento globale la politica e le lobby di potere hanno una responsabilità enorme, il problema è politico, riguarda un intero modello di sviluppo. Questa consapevolezza può essere soverchiante e spingerci a mollare, a smettere di credere di poter fare la differenza.
La cosa, però, sarebbe uno sbaglio. Non nascondiamoci dietro un dito: anche le condotte personali contano, e non fare niente perché tanto è uguale e “non ci salveremo buttando la cartaccia nel cestino” è un alibi ignavo, diventato ormai parte del problema.

Nel corso dell’ultimo summit all’ONU, nel quale Greta ha pronunciato il suo j’accuse ai governanti che aveva di fronte, e il Presidente del Consiglio italiano Giuseppe Conte si è fatto fotografare mentre mangiava un bell’hamburger, è successo anche dell’altro: le associazioni ambientaliste hanno chiesto chiaramente la chiusura dei finanziamenti all’industria zootecnica.

Proprio in vista del passaggio dalle dichiarazioni di intenti al Palazzo di Vetro ai fatti concreti, a suggerire al Governo una strada percorribile sono state nelle ultime ore le principali associazioni animaliste e ambientaliste italiane, che hanno proposto uno stop ai sussidi statali alla zootecnia a fronte di nuovi incentivi fiscali per sostenere il consumo di alimenti a base proteica vegetale.
La Lega per la Protezione Animale suggerisce di scoraggiare, anche mediante tassazione, il consumo di carne, e favorire, invece, quello di alimenti vegetali, anche nelle policy relativi agli appalti della ristorazione pubblica. Infine, è l’ultima proposta della Lav, “includere le emissioni del settore zootecnico nei target di riduzione di emissioni di gas serra”.

da Vegolosi. it Summit ONU e clima, la proposta delle associazioni: tassare la carne

Ecco, dunque, cosa c’entra la carne.
Porsi il problema di cosa mangiamo, di chi mangiamo, di come è stato trattato quell’essere e di chi davvero paga il costo del nostro hamburger è un modo per acquisire più consapevolezza, per connetterci di nuovo al mondo che ci circonda, per chiederci la radice di dinamiche che non vediamo più, e per rispettare l’ambiente.
Ce lo racconta anche Jonathan Safran Foer, in:

Se niente importa

Jonathan Safran Foer, Guanda

In questo reportage che si legge come un romanzo, Foer si dedica alla fiction giornalistica con un’inchiesta sull’industria dell’allevamento e della macellazione, denunciando l’orrore che si trova dietro la maggior parte del cibo che va a finire sulle nostre tavole.

Distruzione di interi ecosistemi marini. Politiche da campo di concentramento dell’allevamento intensivo. Inarrestabile inquinamento prodotto dall’industria della carne, superiore a quello dell’intero sistema di trasporti mondiale. Impunità di una lobby che si fa da sola le sue regole.

Quella di Foer è una denuncia forte, una storia di numeri e fatti che in tv non vedremo mai. Ma è anche il racconto toccante di storie di vita vissuta, e la ricerca del significato profondo del cibo e del nostro modo di rapportarci a esso: è una relazione che va a toccare la nostra storia, quella della nostra cultura e quella della nostra esperienza di vita personale.

Un’analisi profonda, sentita e vibrante, che va ben al di là di un semplice manifesto del vegetarianismo etico, ma che ci esorta a riflettere con una dialettica empatica e vibrante, senza condanne oppositive (che di solito si dimenticano non appena si chiude il libro) ma ponendo domande sottili e portandoci fatti che nessun altro ci dice con tanta quieta, dolente chiarezza.

In Italia il libro è edito da Guanda Il titolo originale, “Eating Animals”, è stato modificato per riallacciarsi al primo aneddoto narrati dall’autore. Sua nonna, fuggita da un campo di concentramento, viene soccorsa da alcuni contadini quando è sul punto di morire di fame… ma rifiuta di mangiare carne di maiale per salvarsi, perché non è cibo kosher. E perché, afferma lei stessa: “Se niente importa, non c’è niente da salvare”.

Buona giornata di sciopero globale per il clima!

Immagine da “Climate Strike – Una riflessione francescana sul movimento globale