Come scrivere action – i consigli di Massimiliano Giri
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Tempo fa, avevamo ospitato sul blog i consigli di scrittura di Massimiliano Giri, che ci ha raccontato che significa scrivere professionalmente e come farlo bene.
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Da allora, Massimiliano ha raggiunto nuovi traguardi: l’ultimo è la vittoria al prestigioso Premio Tedeschi 2020, che ha portato il suo romanzo “Il senso delle parole rotte” nelle edicole di tutta italia, per la collana Giallo Mondadori. Complimenti!
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Oggi pubblichiamo un altro interessante contributo dell’autore, nel quale si concentra su un genere preciso e particolare: il genere action.
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1 – Parlaci del tuo genere d’elezione e di scrittura, Massimiliano: in cosa consiste il romanzo di azione?
Parlando di genere, mi piace scrivere un po’ di tutto: fantascienza, horror, thriller, storie d’azione. In questi anni, mi sono orientato verso le storie d’azione, che mi riescono particolarmente bene.
Il romanzo d’azione si caratterizza per alcuni elementi essenziali, tutti necessari a far sì che il lettore venga trasportato in un mondo esotico, dove l’azione e l’adrenalina crescono di pari passo con lo svolgimento della storia. Questi elementi, che spiegherò nel dettaglio sotto, sono: ritmo, ambientazione e conoscenza.
2 – Dacci una dritta: secondo te cosa non può mancare in una scrittura d’azione?
Ritmo: in questo, la storia d’azione assomiglia al thriller. L’autore deve essere bravo a catturare l’attenzione a suon di colpi di scena e situazioni adrenaliniche. Naturalmente, le scene d’azione devono essere alternate a momenti di raccordo, di dialogo, dove si prepara la prossima scena “movimentata” in un crescendo di emozioni. Il ritmo narrativo deve essere come una sinfonia di musica classica, dove i piano e i forte contribuiscono a dare dinamicità all’opera.
Ambientazione: un paese esotico, possibilmente non gli Stati Uniti, dove molti esordienti ambientano le proprie storie scimmiottando gli autori americani. La storia d’avventura dovrebbe essere ambientata in luoghi dove la cultura è molto diversa dalla nostra, perché il lettore di action ama viaggiare con la mente e trovarsi a migliaia di chilometri dalla propria quotidianità.
Conoscenza: le storie d’azione militare richiedono specifiche conoscenze tecniche e geopolitiche. Quindi lo scrittore deve avere conoscenze di storia recente, di politica, di armi. Questo perché il romanzo per essere verosimile deve catapultare il lettore in uno scenario reale e documentato, nel quale ambientare la fiction.
3 – E cosa invece non bisogna assolutamente fare, quando si scrive azione?
Riagganciandomi all’ultimo punto della precedente domanda: uno scrittore del genere azione, ma la cosa vale anche per altri generi, non dovrebbe mai essere impreparato. I lettori di action in particolare sono spesso molto informati su armamenti, tecniche di combattimento e scenari militari.
4 – In cauda venenum: oggi siamo circondati da guerre, sparatorie, atti violenti spesso riportati in modo brutale. Perché leggere anche romanzi d’azione?
Ottima domanda. Leggere romanzi d’azione a me piace perché gustando una fiction so di imparare anche qualcosa di utile.
Faccio un esempio: l’attuale guerra in Siria non è facile da comprendere, perché gli interessi politici, economici e le fazioni in campo sono molto sfaccettati. Io ne ho capito di più dopo aver letto “Bersaglio Isis”, romanzo di Andrea Carlo Cappi, che mescola benissimo finzione e realtà.
Anche io ho ambientato uno dei miei racconti vincitori a Giallolatino Mondadori in una favela brasiliana, per raccontare gli squadroni della morte e il loro operato. Quindi ritengo che sia utile leggere questo genere anche per motivi culturali e, in parte, proprio per esorcizzare con un’avventura a lieto fine il male che ci circonda.
Grazie Massimiliano! Buone scritture e complimenti!
L’intervista, a cura di Giulia Abbate è uscita originariamente per la Rivista Inchiostro n. 79.