Terra promessa e distopia: Caterina Franciosi racconta “Terra nova” – Dicono di noi

“Terra nova” di Caterina Franciosi è l’uscita di luglio di Futuro Presente, la collana che curiamo per le edizioni Delos Digital.

Si tratta di un racconto distopico ambientato in due setting decisamente diversi, che mettono in campo storie, significati e anche generi diversi. La prima parte è distopica, la seconda mette in campo anche discorsi ecologici e di conoscenza del diverso.

Tutte componenti, insomma, della migliore fantascienza sociale, quella che cerchiamo e curiamo per Futuro Presente.

Leggi anche: Fantascienza sociale: cos’è? Consigli di lettura.

Abbiamo chiesto a Caterina Franciosi, che è anche una attivissima blogger e recensora nel suo spazio web Il Salotto Letterario, di dirci qualche cosa in più del suo racconto, come ormai facciamo con tutti gli autori e tutte le autrici che pubblicano insieme a noi.

Ecco cosa ci ha raccontato.

Sono sempre stata affascinata dai grandi autori del passato come George Orwell, Ray Bradbury o Aldous Huxley, o dagli intramontabili classici cinematografici come “Blade Runner”. Ho sempre apprezzato i risvolti psicologico-sociali di queste opere, la loro capacità di trasmettere quel senso di angoscia sotteso e impalpabile.
In “Terra nova” ho cercato di convogliare tutte le emozioni che queste opere mi hanno trasmesso nel corso degli anni, facendo di una famosa citazione di Albert Einstein il filo rosso conduttore dell’intera storia:

“Non ho idea di quali armi serviranno per combattere la terza Guerra Mondiale, ma la quarta sarà combattuta coi bastoni e con le pietre”.

Ecco dunque delinearsi davanti ai miei occhi una nuova terra promessa, una Newfoundland: come i Padri Pellegrini in viaggio verso l’America, così gli antichi terrestri abbandonarono il loro antico pianeta sull’orlo del collasso alla volta di New Beacon, il nuovo faro che avrebbe illuminato le loro coscienze.
Ma è davvero così? O qualcosa di oscuro si cela dietro il tanto decantato benessere di questo nuovo mondo? Come possiamo essere certi che le parole della classe dirigente siano sincere? Insieme al protagonista della storia, Emel Velass, ci addentreremo nel buio che avvolge New Beacon, tra misteri che devono rimanere tali, alla ricerca di risposte pericolose e potenzialmente letali.

Caterina è un’autrice attenta e fermamente decisa a crescere, a imparare: doti che certamente l’aiuteranno nel suo percorso.
Ecco come commenta il lavoro svolto insieme. Ricordiamo infatti che il nostro lavoro di curatrici non si limita a trvare racconti e pubblicarli: nel mezzo c’è un lavoro di editing accurato, che dura anche dei mesi e che fa emergere le potenzialità già presenti nei testi da noi scelti.

“Terra nova” è il mio primo racconto di genere sci-fi e lavorare con Giulia ed Elena di Studio83 è stato davvero un piacere.
I loro suggerimenti e le loro indicazioni sono stati davvero preziosi, soprattutto per me che avevo finalmente deciso di mettermi in gioco per la prima volta nel genere fantascientifico.

Con Giulia ed Elena ho imparato tanto a livello di gestione di punti di vista dei personaggi, ritmo della storia, voci narranti e così via. Ci siamo confrontate lungo l’intero percorso e sono emersi tanti spunti e consigli utili non solo per questo racconto ma a livello generale.

Inoltre, il loro lavoro è sempre stato puntualissimo e preciso: ogni scadenza è stata rispettata con largo anticipo e si è creata una splendida sinergia e un perfetto lavoro di squadra. Grazie a Studio83, “Terra nova” ha raggiunto un equilibrio ideale e si è arricchito di dettagli importanti, di tutti quegli elementi che un editing professionale può apportare ad un testo così da far emergere il suo reale potenziale.

Grazie, Caterina, e tantissimi auguri per il tuo percorso!
Non perdete “Terra Nova”, e se vi va seguiteci sulla pagina facebook di Futuro Presente!