Editori a pagamento: quando l’offerta è “in maschera” (#EAP)
Torniamo a parlare dei siti degli editori a pagamento, per mettere meglio in luce alcuni aspetti molto comuni che devono farti suonare un campanellino.
Chiariamo intanto le premesse: l’editore tradizionale e l’editore che paga lo scrittore/la scrittrice per pubblicare il suo libro, e che si rivolge a una clientela di lettori e lettrici, ai quali vende quel libro.
I proventi della vendita dei libri sono la fonte di guadagno della casa editrice, i lettori e le lettrici sono i suoi/le sue clienti e gli autori e le autrici sono pagat* per cedere i diritti di sfruttamento di opere che l’editore cura al meglio, perché ne deve vendere tante copie al pubblico.
Tutto chiaro?
Quando sei alla ricerca di una pubblicazione, come dicevamo in un post precedente di questa serie dedicata ai nuovi #EAP, non sempre la distinzione è chiara: a volte una casa editrice non parla di pagamenti o di contributi, ma comunica alcune cose che, alla luce delle premesse di cui sopra, suonano quanto meno “sospette”.
Primo esempio molto comune.
Puoi imbatterti nel sito di un editore che riporta ed evidenzia informazioni sui servizi editoriali offerti dall’editore stesso. Niente di illegale e niente di grave: capita spesso che per campare un editore debba anche offrire service editoriali.
La cosa importante è che le due cose siano chiaramente separate, e che l’acquisto di servizi editoriali non sia la conditio sine qua non per pubblicare con la casa editrice che li offre.
Chiariamolo una volta per tutte. Le operazioni e gli interventi editoriali svolti sul testo sono:
- un lavoro di competenza dell’editore, intrinseco e necessario, che autori e autrici non devono pagare, ma pretendere;
- un lavoro che non interessa il lettore e la lettrice;
- un lavoro che invece potrebbe ingolosire lo scrittore inesperto: “Wow! Questo editore mi fa addirittura l’editing con i suoi editor professionisti!” (Lo senti il click della tagliola?)
Un altro elemento ricorrente nei siti di editori a pagamento non dichiarati, forse il più ricorrente in assoluto, riguarda l’oggetto libro e alcune sue caratteristiche tecniche.
“Carta pregiata”, “formati personalizzati”, “edizioni di pregio” sono esempi molto comuni.
Ma anche: “tutti i nostri libri hanno il codice ISBN”, “i nostri diritti d’autore sono altissimi e munifici”, “la nostra distribuzione è agguerrita e capillare”, e così via.
Torniamo alla domanda iniziale: qual è il target, in questo caso?
A chi sta parlando, a chi si rivolge il sito dell’editore?
Secondo te ce l’ha con i lettori? Quelli che comprano e leggono i libri?
Quando vai in libreria a cercare un bel libro da leggere alla domenica, guardi forse il codice ISBN? La carta con effetto seta? Chiedi chi è il distributore?
Ecco quindi che anche un sito dove le parole “contributo per pubblicare” non sono scritte da nessuna parte si pone in modo molto chiaro, se facciamo caso al target al quale si rivolge.
E cos’è il target? I clienti di quell’azienda.
Se un editore mette nel suo sito informazioni lunghe e dettagliate che interessano scrittrici e scrittori, significa che trae il suo guadagno principale da loro, e dalla pubblicazione tout court dei testi. Il pubblico e la vendita di quei testi sono in secondo piano.
“Ma qui c’è scritto chiaramente che all’autore non vengono chiesti soldi per pubblicare! Quindi non è un editore a pagamento, mi posso fidare!”
Non è sempre così. Ricorda: se il target sei tu, sei tu che cacci i soldi.
(O almeno, questo è quello che vorrebbe chi ti targettizza).
Esiste poi tutta una serie di escamotage che arrivano dopo, e che magari sono inseriti solo nel contratto editoriale, che alcuni editori a pagamento usano per farti cacciare i benedetti soldi, pur potendoti giurare che non pagherai per pubblicare.
Sia chiaro, da questo punto di vista la nostra esperienza sul campo ci consente di parlare per esperienza diretta, di cose che abbiamo trovato scritte, discusso e sconsigliato.
Se ti interessa, faccelo sapere qui nei commenti o su facebook, e scriveremo un nuovo post della serie!
I post precedenti: