Una domenica con “Libersfera”: ecco com’è andata! / BookCity Milano 2017

Domenica 19 novembre ho fatto un salto a un evento letterario che mi sembrava interessante: nel maremagnum sterminato degli eventi inclusi nella kermesse “Bookcity”, ne ho trovati due che proprio non volevo perdere.

Del primo, una conferenza sulla fantascienza cinese, parlerò presto in una relazione a parte che sto preparando.

Il secondo era una multipresentazione di autori, autrici, libri, e soprattutto di un’idea di gruppo che è ancora in divenire: la trovo meritevole di attenzione.

L’organizzatore era Biagio Veneruso, creatore e aggregatore di un nutrito gruppo di autori e autrici emergenti chiamato inizialmente Streetlibers, perché partito dalla piattaforma di self publishing Streetlib.

Ora il campo si è allargato, e per poter accogliere tutti e tutte e sganciarsi da un marchio singolo (che non ha fatto molto per incoraggiare questi volenterosi, a dire il vero…)  il gruppo si è aperto anche ad altre piattaforme e ha cambiato nome: The Libers.

Cosa? Una megapresentazione letteraria di tanti libri autopubblicati? Cos’è, un incubo?

Non avevo proprio questa idea, grazie alla stima che nutro per Biagio pur conoscendolo da poco. Eppure devo dire che l’evento è stato piacevole oltre ogni mia rosea previsione.

Il luogo scelto per questo primo “festival”  auto-organizzato dagli auto-pubblicati era una milonga: un loft dove usualmente si balla e si studia il tango. Un luogo caldo, ampio e accogliente, reso ancora più bello da un allestimento librario e biliofilo degno di organizzazioni danarose, e invece realizzato ottimizzando le risorse e unendo le forze.

L’allestimento

Già dall’ingresso, tra specchi, colori caldi e persone che si aggiravano sorridenti tra isole di libri, l’impatto è stato sorprendente e avvolgente. E le tante idee dell’organizzatore del suo team hanno dato un tocco in più.

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Molti anni fa, frequentai un corso per allestimento di mostre e aiutai alcuni miei professori a tirare su delle esposizioni artistiche a Roma. Anche sulla base di queste mie esperienze, che uso in parte ogni volta che organizzo presentazioni ed eventi letterari,  faccio molta attenzione proprio agli allestimenti. Posso immaginare la fatica, l’impegno, lo sforzo richiesto da un buon allestimento. E ammiro chi si spinge oltre il buono per cercare l’ottimo e l’originale. In questo tipo di lavoro, proprio come nella scrittura, il diavolo si nasconde nei dettagli e pensare a tutto, tra emozione, concentrazione e immancabili imprevisti dell’ultimo minuto, è davvero sfidante.

Per questa ragione sono rimasta sorpresa dalla cura, dalle tante idee che ho visto e dall’efficacia con la quale sono state realizzate.

Lo specchio trasformato in un’enorme pagina tutta da scrivere, sulla quale lasciare citazioni, pensieri, frasi a propria scelta.
I segnalibri appesi uno per uno a decine su corde, a dare l’effetto di festoni a tema, e montati in modo da poter essere staccati con un semplice gesto della mano, a disposizione dei lettori curiosi o “bisognosi”.
Le postazioni degli autori e delle autrici: cassette di legno, montate come colonne, e allo stesso tempo scaffali. Ogni “colonna” ospitava due o tre autori, ognuno con uno spazio dedicato, e questo sicuramente ha incoraggiato conoscenze, conversazioni, alleanze.

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Il booktour: le presentazioni

Alcuni dettagli dell’allestimento erano poi dei facilitatori per mettere in pratica l’idea alla base dell’evento: l’unione e la condivisione.

L’angolo in evidenza ne era la dimostrazione: a turno, ogni autore e ogni autrice aveva per sé il tavolo e il microfono, per potersi presentare e firmare le copie in un momento dedicato, più in vista rispetto alla propria postazione.

Ultimo ma non ultimo, il booktour: un piccolo giro di postazione in postazione, all’ascolto degli autori e delle autrici sui libri da loro scritti. A ogni tappa, il lettore – ascoltatore riceveva un bollino, e al raggiungimento di un certo numero di bollini, almeno cinque, aveva diritto a un consistente sconto sui libri che avrebbe poi scelto di comprare (sconto ben visibile sui cartellini).

Autori e autrici esordienti messi lì apposta per parlare dei loro libri? Allora è qui che inizia l’incubo!

Invece anche in questo caso il mio booktour è stato piacevole, divertente e istruttivo.
Ho conosciuto autori e autrici di molti tipi: alcuni più esperti e “sgamati”, altri meno abituati a presentarsi e quindi un po’ impacciati, scrittrici di ricordi e di paesi lontani, viaggiatori quasi filosofi, pubblicitari attenti al mercato, giallisti superinformati.

Nessuno di loro mi ha dato la sensazione di “vanity press”, di “il mio libro è un pezzo della mia anima e guaiachilotocca”, di “nessuno mi capisce, gli editori mi hanno rifiutato tutti ed eccomi qui, faccio da solo in barba al mondo”: nessuno corrispondeva a questi stereotipi normalmente affibbiati al self publisher.

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Ho scoperto invece la voglia di comunicare, con la carta e con i dialoghi vis a vis, il “bello” che si vuole mettere in comune. Il desiderio di contribuire con le proprie storie al divertimento o alla riflessione altrui, senza farsi troppi problemi, con buona volontà e senza nascondere il fai da te. Che a volte è più professionale, altre meno, ma che è un qualcosa in divenire: quando mi sono “rivelata” e ho raccontato il mio mestiere, ho avuto in cambio curiosità e domande aperte, insieme ai racconti più tecnici dei percorsi di scrittura. Strade diverse tra loro, ma prive di quella fastidiosa “aura maledetta e sofferta” che un tempo piaceva molto ad autori e autrici emergenti.

Di’ la verità… t’hanno pagato, per questa tirata?

No, non mi ha pagato nessuno. Anzi, alla fine del mio booktour ho anche comprato dei libri.

E sono lieta di raccontarvi qualcosa in più sui titoli del mio booktour: sono libri di argomenti diversi che ho scelto in modo casuale, aiutata da Biagio che mi presentava qua e là.

Allo stesso tempo, vedendoli insieme possiamo avere un quadro significativo della varietà dell’offerta dei self publisher oggi.

Partiamo!

Il mio booktour

Mi pare obbligato iniziare con l’organizzatore, che ha profuso uno sforzo enorme e assolutamente pro bono per la riuscita di questo evento letterario e conviviale.

Biagio Veneruso presenta “Della stessa sostanza dell’amore”

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Un romanzo di formazione, nato da riflessioni e rielaborazioni di esperienze davvero vissute e avvenute, e dalla voglia di lasciare qualcosa di buono a chi lo leggerà.


Il percorso di amore e di cambiamento di Matteo e Flavia, giovani oppressi dalla crisi economica e dalle difficoltà che frantumano il loro rassicurante microcosmo familiare, e li spinge a lottare e a crescere.

Mariangela Capovilla e Roxana Maria Villar presentano “Desideri senza possesso”

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Un romanzo di formazione, anche questo, nato dalle chiacchierate tra le due donne, un tempo vicine di casa. Maria, nata e cresciuta nella campagna cubana, racconta storie vere che Mariangela ha messo su carta. Il libro è disponibile sia in lingua italiana, che in lingua spagnola.


Una Cuba molto diversa da quella “turistica” che ci rimandano le cartoline e i racconti delle vacanze, una Cuba profonda dove una bambina cresce tra comunismo e santerìa, diventa donna tra cristianesimo e amori sofferti, cercando di insegnare ai propri amanti la bellezza dei “desideri senza possesso”.

Massimo Allegri presenta “Peter Beck – Il disordine del tempo”

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Un libro pensato già con un occhio al mercato. Allegri ha studiato il contesto dello Young Adult, un genere di successo, e ha realizzato il primo capitolo della sua saga con una robusta documentazione sui miti lì narrati e anche con un’attenzione al packaging e alla grafica del libro.

Peter Beck, giovane figlio di archeologi, si imbatte per caso in un ritrovamento che lo porta a vivere un’avventura ai confini della realtà e del tempo, tra presente, passato e futuro, correlata al favoloso mito di Atlantide.

Stefano Saccinto presenta “Al di là dello Zenith”

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Un romanzo dark fantasy nel suo senso più ampio, senza “inflessioni” contemporane (urban, steampunk, ecc.) ma propriamente fantastico e dark, legato ai temi della morte e del lutto e scritto durante l’adolescenza.

Un sedicenne muore nel corso di una notte particolare, nella quale tutto può accadere e il confine tra vita e morte si dilegua. Riceve la visita di nove anime di persone che stanno per morire, e che forse lui può ancora salvare. Salvando anche sé stesso.

Claudio Galli presenta “La ragazza che camminava scalza”

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Un racconto di viaggio, tra aneddoti raccolti on the road e divagazioni riflessive o spirituali, nato anch’esso sulla strada: sulla strada del Cammino di Santiago, che Galli ha percorso davvero.

“Partire” afferma la voce narrante “è la cosa più saggia che abbia mai fatto”. E tra le pagine scopriamo la saggezza del viaggio, quella ricerca fatta di mille episodi realmente accaduti e rielaborati grazie al potere significante della scrittura.

Simone Andreani presenta “Vicolo cieco”

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Un thriller nato dalla passione dell’autore per questo genere, e un azzardo, dato che è un libro di esordio di oltre 300 pagine. Nato su Wattpad, arricchito dal confronto con il pubblico, è diventato un libro che ha dato all’autore molte soddisfazioni: un buon riscontro di vendite e recensioni positive su diversi siti di genere.

Jack Cage, agente FBI traumatizzato dalla perdita della sua famiglia a opera di un serial killer, è allo sbando, in una spirale discendente che sembra non potersi arrestare. Ma che forse l’uomo risalirà, aiutato in questo dalla lotta senza quartiere che è costretto a ingaggiare contro un altro serial killer, legato a lui più di quanto immagini.

Conclusioni…

Proprio una bella domenica, proprio delle belle idee, che mi hanno sorpresa e che raramente ho trovato in contesti ben più blasonati e pompati. La stessa Bookcity, bellissima kermesse nata con ottima spinta, si sta trasformando in un carnaio non ben identificato, una mitragliata di eventi di tutti i tipi, poco legati tra loro e coordinati con un po’ di fatica (quest’anno ho avuto a che fare con l’organizzazione, quindi non parlo per parlare).

Tornando alla presentazione comune dei Libers, mi sono trovata in un ambiente accogliente, gioioso, percorso dal piacere di esserci e di fare una cosa nuova, senza pensare ai numeri o alle vendite ma godendosi la condivisione, superando la concorrenza e dedicandosi alla collaborazione. E proprio nessun tipo di sofferenza dell’artista o maledettismo. Ottimo 🙂

Pensando a questa atmosfera e allo spaccato avuto dal booktour, vedo quello che mi pare un cambiamento, una nuova fase della scrittura indipendente, ancora “in bozza“.

Forse, finalmente, anche qui in Italia è arrivata quella ricerca, quella leggerezza, quella voglia di fare bene e di fare rete che noi di Studio83 cerchiamo di infondere nei nostri scrittori e nelle nostre scrittrici sin dal 2007.

Manca ancora una cosa importante: la consapevolezza che essere indipendenti non significa fare da soli.
Ovvero: la pubblicazione indipendente non è un “faccio tutto io”. Significa invece scegliere una strada autonoma rispetto al marchio editoriale, ma affidandosi comunque a dei professionisti che curino almeno editing e copertina dei libri.

Questo professionismo ancora manca, o meglio, c’è solo a tratti, affidato alla consapevolezza personale. Lo stesso Biagio Veneruso ha accennato alla cosa, in un suo breve discorso di ringraziamento, affermando che da questo incontro in poi il nuovo grande lavoro che attiene al gruppo ha a che fare con la ricerca di standard di qualità condivisi e comunicabili al lettore.

Nel momento in cui tutto ciò diventerà mentalità comune di un gruppo, i risultati non tarderanno ad arrivare e avremo una nuova, buona etichetta dalla quale pescare le nostre letture!

Auguri, Libers!

buona-strada

Concludo questo reportage con qualche link utile:

Video della presentazione del 19 novembre: realizzato dagli autori, è davvero carino!
The Libers Liberi Scrittori – Il gruppo di autori e autrici self publisher. Se hai pubblicato in self, puoi iscriverti
Libersfera – La pagina dedicata ai titoli e alle attività dei Libers
L’importanza del gruppo dei pari – Intervista di Studio83 a Biagio Veneruso

Self Publishing – I nostri post, approfondimenti e tutorial sull’auto pubblicazione
Indie publising, verso una nuova frontiera – Un manifesto per l’autopubblicazione professionale
Percorso di self publishing – Il servizio di autopubblicazione professionale Studio83, dal 2007 a fianco di chi scrive.