Editing e revisione: che differenza c’è?

Leggo spesso in rete post di autrici e autori felici di aver concluso la loro storia: una volta messa la fatidica parola “fine” alla loro prima stesura, non vedono l’ora di dedicarsi a rivederla. Con parole che mi fanno pensare: “Ora è il momento dell’editing!”, “Mi metto subito a editarla”, “Una piccola pausa e sarò pronta per l’editing!”

Tecnicamente non è una definizione sbagliata: “editing” significa letteralmente “modifica”, quindi se dopo aver scritto un racconto andiamo poi a correggerlo in qualsiasi modo, si può dire che stiamo facendo un “editing”.

Allo stesso tempo, trovo utile un discorso più ampio e articolato, che “raddoppi” le definizioni e ci permetta così di ragionare sulle varie fasi della scrittura, in un modo che tenga conto della complessità di questa meravigliosa attività.

“Editing” è infatti un anglismo che è entrato anche nella lingua italiana corrente, e nel campo editoriale-letterario indica quella attività di revisione successiva alla scrittura, che viene svolta da un/una professionista diversa dall’autrice o autore del testo.

Ribadisco che parliamo di testi scritti, perché ad esempio nei video l’editing è una fase creativa e tecnica che è sempre nelle mani del team o della regia che lavora dall’inizio.

Visto che non parliamo di video, ma di testi, val bene tenere a mente questo concetto consolidato e universamente condiviso da chi lavora nel campo. L’editing è un intervento professionale terzo, che per definizione è svolto da un’altra persona.

Io faccio la editor, ma quando scrivo un mio testo di fiction non potrò poi editarlo, devo farlo fare a un’altra persona. Tutt’al più, una volta finita la mia prima stesura e prima di mandarlo a chi dovrà editare, posso (devo!) fare la revisione del mio testo.

Revisione infatti è il termine giusto per indicare tutte quelle riscritture, controlli, correzioni, rimaneggi successivi alla prima stesura, che sono effettuati dalla scrittrice stessa /dallo scrittore stesso.

Questa fase è assolutamente necessaria!

Dire che non si può essere editor di sé stess* non significa dire che una volta buttata giù la prima bozza, poi basta – o, come decideva il celebre Ed Wood, “buona la prima!”. Possiamo e dobbiamo tornare con occhio critico su ciò che abbiamo scritto, anche più volte e con atteggiamenti diversi, per consegnare all’editor o al beta-reader il testo migliore possibile sul quale lavorare.

La revisione può avere più fasi interne: puoi fare una prima rilettura dall’inizio alla fine, appuntandoci ciò che troviamo da sistemare. Tornerai poi a modificare quelle parti evidenziate: correggendo, integrando, riscrivendo. La rilettura finale dovrà essere rivolta solo alla forma, ovvero a errori di battitura, refusi, stili di testo, e a tutte quelle componenti formali che attengono alla correzione di bozze.

Molto, molto importante per la revisione è che ci si prenda una pausa tra la fine della scrittura e l’inizio della rilettura.

La revisione, lo abbiamo detto spesso, è un momento “freddo”: dobbiamo “svegliarci” dalla trance creativa della scrittura e riguardare il testo con gli occhi del nemico, per così dire, senza lasciarci trasportare dalle emozioni ma con atteggiamento distaccato e razionale.

Una pausa per far decantare lo scritto, come un buon vino, è quindi assolutamente necessaria al cervello per ricalibrarsi e inaugurare la diversa e successiva fase di revisione.

Per quanto riguarda l’editing, i consigli che possiamo darti sono “collaterali”, dato che non lo farai tu 🙂

Certamente è buona prassi mandare all’editor un testo attentamente revisionato, pulito, lavorato anche a livello di forma (con gli stili di testo, ad esempio). Poi, si può allegare al testo qualche nota a latere, ad esempio una sinossi o vostre considerazioni su cosa volevi raccontare, su come vorresti migliorare la storia, e così via.
Starà poi all’editor decidere come e se usarle, ma scriverle vi sarà comunque utile a riflettere e fissare i concetti per voi importanti.

Una volta mandato il testo all’editor, VIETATO rimetterci mano!

L’attesa è d’obbligo, è impensabile che modifichi e rilavori una storia mentre è nelle mani di qualcun altro, si ingenerano pastrocchi inemendabili. Giù le mani da quei fogli! Alzati e vai a fare una passeggiata, il mondo è pieno di biciclette da inforcare, come Pavese ricordava scherzosamente al suo editore taccagno!

Poi, massima collaborazione: la prima volta che leggerai il testo editato sarai probabilmente incline a bruciare tutto compreso il PC e licenziare in tronco l’asino che ha osato metterci le mani… una pausa, un bel respiro e ti renderai conto che ci voleva proprio, e che dove ti fa più male è proprio dove bisognava colpire.

La relazione con l’editor deve comunque essere basata sulla fiducia, quindi se c’è qualcosa che non ti convince, se un intervento ii lascia con perplessità, se qualcosa anche nella relazione non gira, non esitare: con chiarezza ed educazione dai voce alla fatica, ai dubbi, anche all’irritazione.

Da editor possiamo dirti che abbiamo sempre accolto le considerazioni e i tentennamenti di autori e autrici come importanti momenti di riflessione: utili a migliorare il lavoro insieme, preziosi per conoscersi e per procedere con più contezza!

Bando anche alle ciance sulla assoluta e inarrivabile Parola dell’Esperto: mica l’editor è infallibile 🙂 Se bilanci questa serena consapevolezza con una fiducia di base verso la competenza e le buone intenzioni di chi hai scelto, potrai e potremo fare grandi cose per la tua storia, aiutandola a “dire sé stessa” in modo più efficace e vero.

Riassumiamo?

REVISIONE: la fai tu, deve seguire una pausa, è un momento “freddo” e può articolarsi in più fasi, l’ultima dei quali sarà una rilettura formale che prepari il testo per l’editor.

EDITING: lo fa una persona incaricata e competente, nel frattempo non riguardare nulla e non pensarci nemmeno, accogli gli interventi con calma e la tua irritazione fisiologica con un po’ di distacco. Fidati, ma se hai qualcosa da dire, da chiedere, da esprimere, fallo.

Qui nel blog abbiamo poi molti altri post che parlano di come preparare un testo, di come impostare i fogli di paragrafo, dei vari accorgimenti in revisione… ma se hai curiosità specifiche, non esitare a mandarci una mail o a scriverci sui social!

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