Self-publishing: i requisiti per affrontarlo al meglio secondo Studio83 – Servizi Letterari!
Come editor e operatrici nel campo dei servizi letterari, lavoriamo spesso con autori/autrici che, a un certo punto del loro percorso, decidono di tentare la via del self-publishing. Questo è sempre un argomento molto delicato, soprattutto nel momento in cui ci fanno la fatidica domanda: “Che ne pensate del self-publishing? Voglio autopubblicarmi, mi consigliate di farlo o no?”
È sempre complesso rispondere a questa domanda, perché ogni penna e ogni romanzo sono un discorso a sé stante. Possiamo però fare delle considerazioni generali per spiegare il nostro punto di vista: ecco quattro requisiti che, in base alla nostra esperienza, deve avere chi vuole affrontare una pubblicazione autonoma indipendente!
1. Aver già pubblicato con case editrici tradizionali
Che sia un primo romanzo o anche solo dei racconti in antologie, è importante aver già interloquito con una casa editrice in veste di autore/autrice. Aver visto come funzionano contratti, promozione, rapporto col pubblico; aver osservato, insomma, come lavora un editore. In questo modo, possiamo replicare tutto quel percorso in modo autonomo.
Senza dubbio c’è chi ha bypassato fin da subito le case editrici e ha comunque avuto successo: ma conoscere i meccanismi dell’editoria rende molto più immediato riprodurli in autonomia come self, facendoci risparmiare tempo e risorse. Inoltre, essere stati selezionati da una casa editrice è indice di un minimo sindacale di qualità, necessaria se si vuole affrontare il self-publishing.
Per farla breve: dobbiamo eliminare l’idea del self-publishing come ripiego! Non deve mai essere una soluzione passiva, ma una scelta attiva fatta in completa consapevolezza.
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2. Essere pronti a investire tempo, energie e denaro
L’errore più comune e più tragico riguardo al self-publishing è credere che sia più facile che pubblicare con un editore. La verità è che, se si vuole vendere fuori dalla stretta cerchia di amici e parenti, bisogna investire tempo, energie e denaro sia in pre-produzione che in post.
Editing, correzione di bozze, grafica di copertina, e-book sono i primi investimenti imprescindibili, che trasformano il manoscritto in un libro fruibile dal pubblico. Successivamente bisognerà puntare tutto sulla promozione, organizzando presentazioni e utilizzando i social network e le loro risorse per pubblicizzarsi nel modo più proficuo.
3. Avere già una buona maturità tecnica e stilistica
Può sembrare un punto banale, eppure è spesso disatteso. È fondamentale avere delle basi tecniche solide e aver scritto un romanzo che sia già di buon livello: diversamente, non è possibile sottoporlo a editing, il primo step del percorso. Come abbiamo spiegato nell’articolo “Editing: quattro cose che nessuno ti dice”:
Bisogna che il romanzo o racconto sia generalmente ben tramato, che abbia una struttura equilibrata, uno stile abbastanza omogeneo e consapevole, insomma: deve essere già scritto abbastanza bene. Solo in questo caso l’editor può fare un lavoro utile ed efficace […]
4. Scegliere il self-publishing per i giusti motivi
Quando si decide di autopubblicarsi, è fondamentale farsi una domanda e darsi una risposta sincera: perché questo romanzo non è stato pubblicato da un editore tradizionale? È perché è un genere poco commerciabile, è un momento difficile per l’editoria, sono stato sfortunato… oppure perché è un testo ancora immaturo? O, ancora, perché non ho la pazienza di attendere un riscontro da parte delle case editrici a cui l’ho inviato?
Abbiamo lavorato spesso con autori/autrici che, dopo aver inviato il loro romanzo a due o tre editori e aver atteso un paio di mesi, o aver ricevuto un primo rifiuto, si sono stancati di provarci e hanno deciso di autopubblicarsi. Sebbene contro i nostri interessi, abbiamo fatto loro lo stesso discorso che stiamo facendo qui: sicuro di quello che stai facendo? Sei pronto a dedicare a questa pubblicazione il tempo e le energie necessarie?
Purtroppo, in molti casi la risposta all’ultima domanda era “no” e i risultati sono stati poi deludenti. Caricare un romanzo su Amazon o StreetLib non è sufficiente, non smetteremo mai di dirlo! Bisogna promuoverlo, promuoverlo, promuoverlo. E c’è una considerazione da fare: chi non ha la pazienza di interfacciarsi con le case editrici, fare un po’ di gavetta, passare attraverso il rito iniziatico dei primi rifiuti, difficilmente avrà la pazienza di promuoversi davvero.
Quindi: scegliamo il self-publishing per i motivi giusti, mai per pigrizia!
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Tutte queste considerazioni non sono volte a scoraggiare chi vuole autopubblicarsi con successo. È tuttavia importante scegliere con consapevolezza, per evitare di investire male tempo e risorse. Una volta imboccato il sentiero con la dovuta cautela, il self-publishing può diventare un percorso bellissimo, ricco di sorprese e soddisfazioni!