Studio83 a Più Libri Più Liberi 2019: ecco com’è andata! #PLPL19

Venerdì 6 dicembre sono stata alla Fiera dell’editoria indipendente Più Libri Più Liberi, a Roma.

La fiera era ospitata nella celebre Nuvola di Fuksas: da romana, posso dire che poter entrare in un’opera simile, dopo averne visto il cantiere per anni, è stata una bella soddisfazione!

Anche tornare alla Fiera Più Libri, dalla quale sono mancata per un paio di anni di seguito, è stato bello: sapere che questa edizione è la diciottesima, quella della maggiore età, è stato il tocco finale di una visita davvero piacevole.

Noi di Studio83 cerchiamo di partecipare a fiere del libro ed eventi simili quanto più possibile: fin dalla nascita di Studio83, nel 2007, ci siamo messe in moto per andare a toccare con mano ogni volta che abbiamo potuto la situazione. Non solo incontrando collegh*, ascoltando panel aggiornandoci e lavorando, ma anche pagando biglietti interi, comprando libri, studiando cataloghi.

E abbiamo sempre compilato resoconti con le nostre impressioni, grazie ai quali oggi possiamo ripercorrere anche un po’ la storia delle varie fiere che abbiamo frequentato. Come nel caso di PLPL, che non è sempre stata un evento all’altezza delle aspettative.

Ne abbiamo parlato in report passati, eccoli tutti qui:

Quest’anno ho deciso di portare con me le mie due figlie, come ho già fatto al Salone del Libro di Torino e in altre occasioni: anche loro crescono (anche se non sono ancora grandi come la Fiera) e visitare insieme queste manifestazioni è un momento molto bello.

Per forza di cose, è stato anche un momento in cui ho lavorato di meno: i miei confronti con collegh* e autor* che seguo quest’anno sono stati meno avventurosi e meglio pianificati, ma non è mancato anche qualche incontro fortuito e gradito tra gli stand!

Le mie impressioni della Fiera 2019 sono positive.

Partiamo dall’organizzazione ottima, con personale gentile e presente, con punti informazione visibili e con tanti angolini con caffetterie e bar diffusi tra gli stand.
Le sedute nei corridoi sono ancora poche, ma c’erano anche spazi separati, sia nell’ambiente principale, sia al secondo piano, che negli spazi di ingresso e uscita, dove ci si poteva riposare con un po’ più di agio. Anche i bagni erano molti e in buone condizioni.

Se pensate che queste considerazioni siano superflue, provate a pensare di passare un giorno intero in una fiera affollata con e una gamba rotta, o un neonato in fascia da allattare e cambiare, o una persona con voi in carrozzina, o con il ciclo mestruale, o anche solo con una pipì da fare!
L’accoglienza e l’organizzazione in questo caso sono cruciali per non trasformare una bella passeggiata in un incubo che prova sia fisicamente che moralmente.

Più Libri Più Liberi quest’anno passa il mio esame qualità 🙂

Passeggiare per la Nuvola, come dicevo, è stato bello: grazie agli spazi ampi, favoriti dal fatto che venerdì mattina non c’era molta gente e si camminava comodamente; e grazie a una buona disposizione degli stand.

Al piano terra una organizzazione tradizionale, con pianta a scacchiera e passaggi ampi intersecati da corridoi più stretti e lunghi.
Al primo piano, l’ambiente si apriva ancora e aumentavano gli stand più grandi, dando l’impressione di uno spazio ancora più ampio e comodo.
In questo piano c’era anche lo spazio per i bambini, offerto dal sistema bibliotecario: un ambiente molto accogliente con libri da sfogliare, poltrone e panche a misura di bambin*, tappeti, bellissimi pannelli con illustrazioni alle pareti e un laboratorio dedicato alla manualità con fogli, pennarelli, forbici, colla, e così via.

Salendo le ultime scale mobili, ci siamo trovati nella nuvola vera e propria, ovvero la struttura che dà il nome e il concetto a tutta la costruzione.
Lì, è stata ricavata un’ampia sala per gli incontri più importanti, e al piccolo piano ancora superiore uno spazio dedicato agli incontri professionali vis a vis e agli speed date.

Per quanto riguarda l’offerta culturale, il programma era davvero ampio e vasto: questa non è più una fiera di nicchia, e ogni edizione aggiunge qualcosa, sia dal punto di vista degli ospiti celebri che dell’articolazione del programma.

Quest’anno il tema scelto è stato “I confini dell’Europa”, argomento che ha dato la sponda per panel di ogni tipo, da quelli storici, a quelli con reportage e testimonianze internazionali, a quelli più squisitamente letterari.

Qui si parlava del fumetto e dell’impegno civile, con l’esempio della lotta per la casa delle donne Lucha Y Siesta, a rischio chiusura

Moltissimi gli espositori: la mia impressione al volo è che ci fossero meno editori a pagamento delle volte precedenti, pochissima oggettistica (che non è un male di per sé, ma quando diventa troppa, come a Tempo di Libri, la cosa si nota) e un’offerta da parte degli editori indipendenti più solida, forte e “seria” rispetto alle edizioni che visitai negli anni passati.

Ho la sensazione che, quando la Fiera era ancora a Palazzo dei Congressi, ci fossero più case editrici “equivoche” e arraffazzonate, e allo stesso tempo una maggiore offerta di fumetti, arte e volumi “sperimentali” che dava alla fiera un che di avventuroso, quid che in questa edizione non ho trovato.

Poco male, comunque: le case editrici presenti avevano (quasi) tutte in comune la forza di cataloghi di qualità, che è la vera forza della piccola editoria di questo paese.

E i numeri premiano: Più libri più liberi: i piccoli e medi editori crescono quasi il doppio del mercato in generale (+6% nel 2019). E pesano per il 45,9%.

Ho notato ad esempio una rinnovata attenzione alla cultura balcanica, con romanzi e diari di viaggio da tutta l’area della ex-Jugoslavia, ma purtroppo ancora poco o nulla dall’Albania, che dal punto di vista culturale andrebbe davvero scoperta e conosciuta meglio!

Le proposte per l’infanzia erano quelle classiche, con l’imprescindibile Babalibri e diversi altri editori di libri illustrati di grandissima qualità. Bello che ci fosse anche uno spazio dedicato ai giochi da tavolo, e in generale diversi prodotti per giocare, ma non troppi. Il protagonista è stato il libro!

C’erano anche molte case editrici di saggistica, con spazi e cataloghi belli e curati e la divulgazione che andava per la maggiore, segno questo che la lettura non è solo quella di romanzi, e che a molte persone piace informarsi e approfondire le proprie conoscenze e passioni.

Gli editori agli stand erano abbastanza sorridenti, particolare questo a cui faccio molta attenzione: ho visitato edizioni di PLPL caratterizzate da sospiri di dolore e corpi inerti ripiegati sulle seggioline a occhi bassi… Questa volta invece ho percepito la voglia di farsi conoscere e di trasmettere entusiasmo.

Ha aiutato il fatto che la giornata di mercoledì sia stata ben frequentata, facendo partire la fiera con ottimi auspici. Giovedì invece la Nuvola è stata quasi deserta, ma dopo un venerdì mattina nuovamente popolato il venerdì pomeriggio ha visto una bella folla, e il sabato si è aperto con file epiche alle biglietterie! PLPL si è chiusa con una domenica piena di persone, e con il bilancio di partecipanti più alto di sempre.

Questa fiera romana, insomma, ha preso proprio una bella strada e le ultime edizioni la riscattano decisamente rispetto ad annate passate meno riuscite. Più Libri Più Liberi è ormai un appuntamento cardine:

  • per i piccoli editori che qui possono presentarsi e presentare le loro novità;
  • per lettori e lettrici roman*, che non vengono solo per fare il regalo di Natale, ma partecipano in modo entusiasta e riempiono i panel;
  • per operatori e operatrici del settore che trovano un ambiente accogliente e ben funzionante;
  • in generale, per la vita culturale italiana nel suo complesso.

Andarci con le mie bambine inoltre non è stata una prova di sport estremo, ma un’esperienza arricchente e molto bella.

Qui Nuvola, a voi studio!

Grazie, Più Libri Più Liberi!